Nuovi movimenti e comunità spirituali-la questione delle vocazioni e delle missioni nella chiesa di oggi

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7. Osservazioni conclusive: rinnovamento spirituale come compito costante di tutti i credenti in Cristo

I vari movimenti di svolta e rinnovamento spirituale costituiscono oggi un salutare disturbo all'ordine tradizionale. In pratica però è difficile che le istanze istituzionali elaborino ed integrino completamente gli impulsi spirituali. E' pertanto legittimo e necessario che questi vari aspetti di intensa vita cristiana possano svilupparsi nella Chiesa, ma non necessariamente nelle strutture già esistenti.

Lo Spirito Santo, che garantisce la comunione speciale tra la Chiesa ed il suo Signore, dona allo stesso tempo unità e molteplicità. Inoltre concede molta più libertà di efficacia dello Spirito, di forme di vita ed anche di riconoscimento di quanto noi stessi ce ne concederemmo. Comunque, questa molteplicità favorisce anche una nuova forma di unità. Questa non consiste nell'abolizione della pluralità, anzi nella libera collaborazione per un tutt'uno, come ha detto Paolo nella Prima Lettera ai Corinzi. Per questa collaborazione è importante che il rinnovamento spirituale rimanga consapevolmente il compito costante di tutti i credenti in Cristo e sia praticato con fede (cfr. anche CL 18 e seg., in particolare il numero 24 " Le argomentazioni sui carismi").

Le argomentazioni odierne hanno potuto descrivere solo sommariamente ed in maniera limitata le nuove forme comunitarie di vita spirituale ed il loro significato per il servizio a favore della Chiesa di oggi. Mi auguro che questa relazione abbia chiarito un po' che le nuove svolte spirituali, nonostante le numerose differenze nelle origini, nelle apparenze esterne, nei campi di attività e negli obiettivi giungono ad una profonda convergenza: la partecipazione responsabile alla missione della Chiesa di diffondere il Vangelo di Cristo come fonte di speranza per l'uomo e di rinnovamento per la società (cfr. CL 29).

Con lo scritto apostolico "Tertio Millennio Adveniente", Giovanni Paolo II ha invitato tutti i credenti a prepararsi al Giubileo del 2000. Il 1998, il secondo anno della fase preparatoria, è dedicato in maniera particolare allo Spirito Santo. Per Giovanni Paolo lo Spirito è anche per i nostri tempi la forza principale della nuova evangelizzazione. Pertanto la riscoperta della presenza e della efficacia dello Spirito rientra tra i compiti più importanti nella fase di preparazione al Giubileo (cfr. TM 45).

In questa relazione che riguarda tutto il popolo di Dio vorrei concludere con le parole di Karl Rahner, che considero il suo testamento spirituale. Nel suo contributo "La Chiesa come luogo della missione spirituale", Rahner dice:

"Solo chi, con la Chiesa ed autonomamente,

umilmente e audacemente,

ubbidiente e consapevole della propria responsabilità,

prega ed agisce,

ed è legato al passato ed al futuro della Chiesa,

solo costui crea lo spazio

affinché il violento spirito della Pentecoste di Dio,

l'eternamente vecchio ed eternamente giovane, abbia effetto in lui,

rinnovi il volto della propria anima,

serva a se stesso

per trasformare anche la terra."

(Scritti sulla Teologia, volume VII, 187, Einsiedeln/Zurigo/Colonia, seconda edizione 1971; prima pubblicazione in "Spirito e Vita", 29 (1956), 97)

Dr. Marianne Tigges , 1998

Dott.ssa Marianne Tigges, nata il 15 febbraio 1942 a Haagen, Westfalia, in Germania. Nel 1967 si laurea presso la Facoltà di Filosofia dell'Università della Westfalia Wilhelm a Münster (pedagogia/teologia/filosofia). Fino al 1979 presta servizio in Africa orientale; dal 1979 al 1983 opera come addetta alla missione papale MISSIO ad Aachen e dal 1983 al 1987 come addetta del pastorale centrale della Conferenza Episcopale tedesca nel settore "Vita spirituale, vocazioni spirituali, servizi ecclesiastici". Dal 1987 al 1991 è la resposanbile presso la Conferenza Episcopale tedesca per le comunità ed i movimenti spirituali. Nel 1991 è stata nominata segretaria della Commissione Episcopale per le vocazioni spirituali ed i servizi ecclesiastici.

 

Perché Dio possa vivere nei vostri cuori, dovete amare.

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