Apparizioni, Visioni, Rivelazioni

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Il significato teologico delle apparizioni Mariane

Tutto quello che è stato detto in generale sulle apparizioni, riguarda anche in modo speciale le apparizioni mariane che sono le più frequenti. Parlando della devozione mariane d'oggi, il Papa Giovanni Paolo II ha sottolineato che essa deve "mostrare con chiarezza il posto di Maria nella Chiesa" (34). Lei è tutta per Cristo e per la Chiesa, ecco perché non esiste una sana devozione a Maria che non conduca a Cristo e alla costruzione della Chiesa. Come situare in questo contesto e come valutare le apparizioni mariane che sono sempre più fraquenti da due secoli a questa parte? Qusrto fenomeno può solo essere osservato alla luce del ruolo e del posto unico di Maria nella Chiesa, come abbiamo già menzionato. Lei non può essere osservata separatamente. Lei è completamente immersa nel piano di Salvezza e si tiene in relazione intima con le realtà centrali della salvezza: il Cristo in qualità di Salvatore e la Chiesa come comunità di salvati.

La santità personale di Maria e il suo servizio al piano di salvezza non sono due realtà avvicinate da un gioco di circostanze ma rappresentano un tutto inseparabile. K. Rahner lo spega come un'unità tra la santità personale e l'apostolato che necessariamente ne deriva, dove Maria è "in un modo straordinario una rappresentazione ufficiale della Chiesa". Questo legame con la Chiesa non cessa con la fine della vita terrestre e in effetti la sua sollecitudine per la Chiesa di suo Figlio è molto più forte là dove Lei è, col suo corpo glorioso, come solo membro della Chiesa, mentre gli altri sono ancora in cammino perché hanno bisogni d'aiuto. T. sagi-Bunic dice che "nel testo conciliare, l'assunzione di Maria nella gloria celeste non è inteso come una partenza e una separazione ma come un'accoglienza delle molteplici posssibilità de continuare in modo ancora più elevato il suo ruolo attivo nella storia della salvezza, in unione con il Signorie Gesù Cristo". (37)

Tra queste "molteplici possibilità" vi sono certamente anche le apparizioni mariane che sembrano avere un posto privilegiato. Al di là dei messaggi, in quanto tali, hanno un significato teologico. La loro stessa esistenza è il primo messaggio perchè rivelano il mistero della sua vita e mostrano il suo ruolo nella storia della salvezza. Non esistono per Maria ma per la Chiesa. Rivelandoci la sua gloria, Maria ci rivela le possibilità che ci sono offerte attraverso suo Figlio. (38)

L. Scheffczyk dice: " Un'apparizione di Maria rivela in modo reale e personale tutto il mistero di Maria al veggente e tramite esso, ai fedeli. (39)

Non è dunque esagerato dire che un'apparrizione di Maria in se stessa, è il più grande messggio per la Chiesa, un incoraggiamento sul suo cammino verso l'eternità ma anche un obbligo. Poiché il tempo della Chiesa è un tempo escatologico e siccome Maria è la sola a non conoscere questa tensione escatologica tra la salvezza data e la salvezza ancora da raggiungere, la sua azione deve essere sempre considerata sotto questa luce. "Lei avrà sempre un carattere retrospettivo che mira al mistero di Cristo ma anche sarà sempre rivolta la futuro e verso il compimento .... Ecco perché le sue apparizioni hanno una dimensione escatologica particolare e una tensione verso la fine definitiva dei tempi" (40). Questo non deve essere capito nel senso di una fine vicina e che può essere calcolata con precisione.

Come colei che una volta per tutte ha legato il suo destino a quello di suo Figlio e attraverso di Lui a quello della comunità dei salvati, Maria non può restare da parte mentre la Chiesa con tutta la creazione " geme per il parto" (Rom 8,22). Con il suo fervore e il suo amore materno, trasmette la luce alla Chiesa che attraversa le prove di questo mondo. Questa luce viene dalla luce di Cristo. Come persona umana, Maria può solo dare quello che lei stessa ha ricevuto. Ecco la ragione per la quale le sue apparizioni sono solo degli stimoli dinamici per il cuore e la volontà dei fedeli, per incarnare la verità della Rivelazione già conosciuta, in un modo nuovo in un tempo preciso. (40) Ecco perché le sue apparizioni hanno sempre avuto una risonanza maggiore nei cuori dei fedeli, piuttosto che nelle riflessioni dei teologi. Alla luce della logica e della dinamica della salvezza nella Chiesa, è comprensibile che Maria sia il membro della Chiesa che più attrae, quello che è, attraverso la pienezza della sua santità, sia archetipo che madre e ideale definitivo verso il quale la Chiesa è in cammino.

Senza considerare la confusione iniziale e le incomprensioni, tutte le apparizioni mariane hanno avuto una forte influenza sulla vita della Chiesa, cominciando con la creazione di nuove forme di devozione e passando dal rinnovamento della vita sacramentale, fino all'approfondimento dell'immagine della Chiesa e dell'amore verso di essa. In realtà, la venerazione a Maria non è altro che "una forma di venerazione al mistero della Chiesa che vede in Maria il suo archetipo e la sua perfezione già realizzata." (42) Essenzialmente "la Chiesa è solo una copia di Maria... un'impronta vivente della figura di Maria nella comunità cristiana." (43) Ecco perché le apparizioni mariane non possono essere dei fenomeni marginali per la Chiesa ma una sua espressione alle quali, dunque, deve essere attenta e aperta

fra Ivan Dugandžić, OFM , 1995

fra Ivan Dugandzic - sacerdote francescano, appartiene alla provincia francescana dell'Erzegovina. Nato nel 1943 a Krehin Grac, comune di Citluk, in Erzegovina. Dopo la maturità conseguita a Dubrovnik nel 1962, entra nell'ordine francescano. Segue gli studi teologici a Sarajevo e Köningstein (Germania). Viene ordinato sacerdote nel 1969. Prosegue gli studi dopo il diploma conseguendo il dottorato in Scienze Bibliche a Würzburg (Germania). Dal’1990 vive e lavora a Zagabria. Insegna Esegesi del Nuovo Testamento e Teologia Biblica presso la facoltà di teologia cattolica ed i suoi istituti. Pubblica lavori su riviste teologiche specializzate. Tratta temi bibilici vari in modo attuale su giornali religiosi. Ha vissuto e lavorato a Medjugorje in due periodi: dal 1970 al 1972 e dal 1985 al 1988.

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