I vescovi ed arcivescovi a Medjugorje ed a proposito di Medjugorje

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I vescovi a Medjugorje ed a proposito di Medjugorje, X

Visita del vescovo dell` Uganda

A Medjugorje, sempre più spesso si incontrano vescovi che visitano questo santuario come pellegrini. Ultimamente questo santuario marianoè stato visitato dal vescovo John Baptist Odama, ordinato vescovo da pochissimo tempo e amministratore della diocesi più giovane dell` Uganda . Ecco cosa ci ha detto in occasione:

"Ho sentito di questi avvenimenti per la prima volta nel 1990. Ero in California, in USA. Un amico mi ha parlato di Medjugorje, mi ha fatto vedere fotografie, libri, film. Tutta la famiglia era molto entusiasta di Medjugorje. Recentemente ho ricevuto la lettera del cardinale di Campala cheè stato a Medjugorje. Mi ha proposto il pellegrinaggio di ottobre dicendomi che qualcuno avrebbe sostenuto tutte le spese. Adesso so che questoè il pilota Joe Roy il quale ha portato per primo la notizia di Medjugorje in Uganda e fin` ora ha accompagnato qui alcuni vescovi e sacerdoti. Ho risposto subito che desideravo andarci, dopodicchè ho cominciato a preparami per venire qui. A casa di Joe Roy a Londra ho letto diversi libri e film su Medjugorje. La prima cosa che mi ha colpito dopo l`arrivo a Medjugorjeè stato il benvenuto della famiglia che ci ha ospitato. Sono contento che non ci sono grandi alberghi dove si può rimanere completamente anonimi. Nelle famiglieè diverso. É possibile incontrare le persone, parlarci insieme, pregare, condividere la mensa e capire così il vero spirito di Medjugorje. Inoltre, mi ha impressionato molto il fatto che i pellegrini che ho incontrato qui sono particolarmente coscienti dell`importanza degli avvenimenti che accadono. La gente veramente ascolta edè disponibile sempre ad ascoltare. Ognunoè aperto a qualcosa di più grande, che qui ti si offre davvero. Ho visto un grande interesse per la realtà spirituale. Ho notato una grande devozione per l`Eucaristia.

Quando ci siamo incamminati verso il Krizevac ha cominciato a piovere. Dopoè venuta la grandine. Per un attimo ho penstao che bisognava tornare indietro perchè sembrava non avere nessun senso prosegurici. Qualcosa mi spingeva ad andare avanti. Non volevamo tornare in dietro e andare avanti era molto difficile. Ad un certo punto ho cominciato pregare per avere forza, non volevo fermarvi. Devo confessare che arrivati in cima, eravamo completamente bagnati. Però ogni stanchezzaè sparita. Mi sono sentito leggero più di un uccello. Questa esperienza per meè stata molto importante. Cosìè anche nella vita. Spesso sembra che non possiamo continuare, cheè troppo difficile, ma se cominciamo ad abbandonarci alla volontà di Dio, tutto procede bene.

Mi ha impressionato molto la preghiera del Rosario sulla Collina delle apparizioni, il Podbrdo. Mi sembra che quella molitutidine di gente che pregava con noi mi abbia ispirato dei buoni pensieri. Bisogna guidarlo il popolo. Se il sacerdote prega, anche il popolo prega. E' stato bellissimo quando, dopo la preghiera del Rosario, ci siamo inginocchiati nel luogo delle apparizioni per pregare insieme il Credo e i 7 Pater, Ave, Gloria. Mi sono sentito unito alla Chiesa universale che prega con Maria e cerca di vivere come Maria.

Penso che qui il popolo ha risposto veramente. Ovunque si va si vedono persone sole e gruppi pregare, leggere la Sacra Scrittura, riflettere. Quiè così naturale vedere le persone pregare chè coloro che non pregano sembrano strani. In altri luoghiè proprio il contrario. Colgo l`occasione per ringraziare il popolo croato perchè ha risposto per primo aiutando così tutti noi che veniamo qui. Sono orgoglioso di poter dire che pregavo continuamente per il popolo croato e invitavo i miei fedeli a fare altrettanto. D`ora in poi lo farò molto di più.

Penso che la prima cosa che dirò ai vescovi sarà che Medjugorje nonè in contrasto con l`insegnamento del Signore e di ciò che Lui vuole da noi. Gli dirò di non aver paura a venire qui. Per quanto riguarda le apparizioni, sono un dono di Dio. Ero presente all`apparizione con Maria la veggente. Abbiamo pregato il Rosario insieme. All`improviso non si sentiva più niente. Credo che era venuta la Madonna. Io non ho visto nulla ma ho sentito la presenza della Madonna e attraverso la Sua presenza quella di Dio. Mariaè soltanto uno strumento. Attraverso Maria Dio ci avvicina a Lui. E` il compito di Maria dato Leiè la Madre di Cristo. Quello che ho visto deve essere vero. Sarebbe bene che ogni vescovo venisse qui a vedere ciò che Maria fa qui insegnandoci quello che dobbiamo fare. Inoltre, confesserò a tutti i vescovi che appena adesso ho capito che cosa possiamo fare e che la cosa più importanteè che noi preghiamo. Ho pregato veramente col cuore affinchè il Signore renda capace noi sacerdoti di annunziare la Sua Parola ad ogni uomo.

La visita del vescovo Inglese

Monsignor Augustine Harris, vescovo della città inglese di Liverpool ha soggiornato a Medjugorje per due settimane. E' stato la guida spirituale di due gruppi di pellegrini. Ha confessato e celebrato la Santa Messa senza stancarsi mai.

Ecco cosa ha detto prima di lasciare Medjugorje: "Vorrei dire questo: sono nato nel 1917 quando imperversava la guerra ed anche quando nel 1942 sono stato ordinato sacerdote c'era la guerra. Ora mi trovo a Medjugorje e si parla tanto di pace dopo una guerra spaventosa che ha imperversato nel vostro paese. Mi sembra che della pace si parli un po' troppo superficialmente. Se vogliamo una pace vera abbiamo bisogno di qualcosa di più profondo. Quello che la Vergine vuole dirci è questo: non commettete sempre lo stesso errore, quello di parlare della pace senza andare nel profondo del cuore e dell'anima, dove nasce la pace vera. Maria qui ci educa alla vera pace. Sono venuto a sapere di Medjugorje da alcuni amici e da vari scritti. A Medjugorje si prega molto, ma bisogna fare attenzione perchè questa preghiera deve entrare nei nostri cuori e cambiarli. I miei amici sono venuti a Medjugorje e questa volta li ho seguiti. Sono venuto privatamente. I miei amici hanno organizzato dei pellegrinaggi a Medjugorje e mi hanno chiesto di guidarli. Ho accettato. E' chiaro che bisogna parlare incessantemente ai pellegrini della profondità della preghiera: bisogna meditare e vivere quello che diciamo. Ma la cosa che qui davvero conta è la confessione. La gente è davvero disposta ad incontrarsi con il proprio io, faccia a faccia. La gente è pronta a pentirsi e sono convinto che sia questa la principale esperienza di Medjugorje: rinnovarsi e convertirsi. Ma bisogna ripetere incessantemente alla genteche questo è solo l'inizio e non la fine di un processo spirituale. Essi devono andare via da qui con la profonda convinzione di pregare a casa da soli, in famiglia e nei gruppi di preghiera".

Alla domanda: "La infastidisce il fatto che il vescovo di qui non riconosca le apparizioni?", Monsignor Harris ha risposto: "Non intendo giudicare il vescovo locale. Quello che voglio dire è questo: se una persona viene qui per pregare, confessarsi, cambiare la propria vita, non si può dire: no!. Molte persone vivono nella paura, molti sono confusi e non sanno cosa fare. Io direi che è un bene venire a Medjugorje. Qui l'animo si purifica e si supera la confusione. E' una cosa che riscontro in molte persone qui. Per quanto riguarda le apparizioni, forse ci sono, o forse no. Personalmente non ho dei motivi per non credere alle apparizioni. Ho incontrato un veggente e posso dire che è una brava persona. Non posso credere che per anni abbia detto delle bugie.

E se qualcuno mi chiedesse: "posso andare a Medjugorje? " la mia risposta sarebbe: "se vuoi purificare la tua anima e se ti senti confuso, va'!"

Il giorno della festa dell'esaltazione della Croce ho visto più di 50 frati francescani confessare. Questa è davvero una cosa straordinaria. Dopo la S. Messa che quel giorno ho celebrato nella chiesa di Medjugorje una pellegrina mi ha fermato chiedendomi di essere confessata. Avrei potuto dire di no?!

Servite il popolo, insegnate loro a pregare, siate pronti a confessare. Tutto il resto andrà bene!"

Il vescovo di Vienna a Medjugorje

Durante la sua recente visita ai militari austriaci in Bosnia ed Erzegovina il vescovo Christian Werner di Vienna si è recato anche a Medjugorje. Monsignor Werner dopo la visita ha espresso le sue impressioni su Medjugorje ad un giornalista di una rivista austriaca:

"Il giorno che mi sono recato in visita a Medjugorje era eccezionalmente calmo e quindi anche il mio incontro con piccoli gruppi è stato molto intenso. E' stato interessante vedere come i militari che erano con me, circa 50, non abbiano comperato cartoline, ma corone. A Medjugorje ho potuto sperimentare il silenzio. Ci siamo fermati vicino alla chiesa che domina la piazza e semplicemente siamo rimasti in silenzio. Sebbene purtroppo siamo rimasti solo poche ore, abbiamo potuto avvertire come questo luogo ispiri qualcosa di davvero speciale. Sia per me, sia per i militari, è stato un qualcosa di straordinario. Dopo aver pregato ci siamo recati in un ristorantino dove abbiamo incontrato della gente molto cordiale. Parlavano molte lingue e ci hanno subito accolti. Ho raccontato ai militari di quante conversioni si siano verificate in questo luogo. Si possono avere opinioni diverse sulla veridicità o meno delle apparizioni, ma la cosa importante è che qui migliaia di persone si confessano e vengono per purificarsi e per pregare sui monti. Ed un'altra cosa fondamentale è che qui vengono molti giovani. Quello che noi abbiamo vissuto dà solo una vaga idea di quello che avviene durante i giorni festivi. Questo è realmente un luogo di grazia e di vita..." "Oase des Friedens", Vienna, 7/1996.

La visita del vescovo Uruguaiano, luglio 1996

All'inizio di luglio si è recato in visita a Medjugorje il vescovo dell'Uruguay, Monsignor Raul Scarone. Durante la sua permanenza di due giorni a Medjugorje ha preso parte a varie Messe celebrate nelle lingue dei diversi gruppi ed anche alla celebrazione eucaristica serale in lingua croata, durante la quale ha impartito la sua benedizione ai credenti presenti. Ecco quanto ha detto in quella occasione:

"Questa è la mia prima visita a Medjugorje. Per me è una grazia trovarmi qui per due giorni. E' stata la provvidenza a condurmi qui. Sono felice e non sapevo che qui ci fosse una dimensione tale. Le apparizioni di Medjugorje sono note in tutto il mondo. La religiosità della gente deve essere affinata ed io penso che si tratti di una motivazione di fede. Questo vale per tutti noi. Per poter camminare fermamente sulla strada della santità dobbiamo affinare la nostra motivazione. Quando penso a me stesso, alla mia confessione personale, mi chiedo se sono vescovo per servire la Chiesa o solo per avere potere.

Nella vostra parrocchia voi avete un grande dono che si chiama Maria. Ella può aiutarci tutti nell'evangelizzazione poichè ci guida sempre verso Gesù. Ella ci apre le porte del cuore e del regno. L'ho notato anche nel mio popolo che è tanto secolarizzato ed ha tante sette. Laddove Maria è presente, il cuore è aperto. Quello che bisogna fare è quindi evangelizzare con l'aiuto di Maria."

Un arcivescovo americano in visita a Medjugorje, febbraio 1996

Di recente abbiamo anche avuto la visita di un arcivescovo, Monsignor Philip Hannan, arcivescovo emerito di New Orleans. Monsignor Hannan, quando era ancora in carica, promosse l'attività di una rete radio-televisiva il cui obiettivo è quello di accostarsi agli spettatori ed agli ascoltatori che si sentono affaticati in tutto il mondo e quello di fornire un aiuto ad un grande numero di brave persone che in tutto il mondo si preoccupano per le proprie sofferenze. Si desidera in questo modo esortare tutti gli appartenenti al mondo cristiano, ma anche coloro che non ne fanno parte, a riconoscere nel prossimo il Cristo che soffre ed attende l'aiuto dei propri fratelli e sorelle. L'arcivescovo Hannan nei giorni scorsi ha visitato insieme alla sua equipe televisiva anche la Bosnia ed Erzegovina: Tuzla e Sarajevo, dove ha incontrato il cardinale Vinko Puljic. Lo scopo di questa tournee è quello di girare un reportage grazie al quale mettere a conoscenza l'opinione pubblica americana delle azioni umanitarie che tengono impegnate numerose organizzazioni umanitarie degli Stati Uniti e dell'operato della formazione americana dell'IFOR il cui obiettivo è quello di instaurare una pace duratura in questi territori. Al termine della tournee si sono recati in visita anche a Medjugorje ed al santuario della Regina della Pace. L'arcivescovo si è trattenuto a Medjugorje per alcuni giorni. Durante il suo soggiorno Monsignor Hannan ha visitato anche il Villaggio del fanciullo. Il dolore e la sofferenza di questi bambini hanno profondamente colpito l'arcivescovo americano che, in lacrime, ha dichiarato: "Solo Dio può aver ispirato chi ha costruito tutto questo". Poi l'arcivescovo si è recato in visita anche alla comunità "Cenacolo" nella quale sono in cura giovani tossicodipendenti.

 

Perché Dio possa vivere nei vostri cuori, dovete amare.

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