Fernández: lo Spirito Santo opera nell’esperienza spirituale di Medjugorje

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In un convegno dedicato all’approfondimento delle nuove “Norme del Dicastero per la Dottrina della Fede per procedere nel discernimento di presunti fenomeni soprannaturali”, il prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede ha chiarito anche alcune parti del documento "La Regina della Pace" sulla esperienza spirituale nel santuario mariano dell'Erzegovina

Alessandro Di Bussolo – Città del Vaticano

“Il nulla osta per il culto pubblico al santuario di Medjugorje vuol dire che c’è qualcosa di soprannaturale, che lo Spirito Santo opera in quel luogo, come alla Rosa Mistica di Montichiari, anche se non si dichiara l’autenticità soprannaturale delle apparizioni. Alcuni messaggi della Madonna possono essere soprannaturali, mescolati ad altri che non lo sono. Non diciamo che lo Spirito opera ‘attraverso di’, perché sarebbe affermare la soprannaturalità, ma ‘in mezzo a’: e questo significa già un’azione speciale dello Spirito in quel luogo”. Così il cardinale Victor Manuel Fernández, prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede, ha chiarito questo e altri particolari del documento "La Regina della Pace" sulla esperienza spirituale nel paesino dell'Erzegovina, pubblicato la scorsa settimana, in un convegno dedicato all’approfondimento delle nuove “Norme del Dicastero per la Dottrina della Fede per procedere nel discernimento di presunti fenomeni soprannaturali” promosso dall’Osservatorio sulle apparizioni e i fenomeni mistici della Pontificia Academia Mariana Internationalis (Pami).

Perché per Medjugorje non è stata dichiarata la soprannaturalità

Nel suo intervento il porporato argentino ha voluto chiarire alcuni punti dei due documenti, a partire dalle nuove Norme, in vigore dal 19 maggio scorso. Ha chiarito il significato delle sei determinazioni in caso di presunte apparizioni, dal Nihil Obstat alla Declaratio de non supernaturalitate, e ha voluto rispondere alla domanda di molti devoti di Medjugorje. Che si sono chiesti perché, nel documento “Regina della Pace” non è stata seguita la proposta di dichiarazione di soprannaturalità della "Commissione Ruini". Fernández ha spiegato che questa dichiarazione “è sempre possibile”. Ma dopo 45 anni, durante i quali “non è mai stato offerto ai fedeli un chiarimento dei messaggi, che pure venivano letti e meditati”, aspettando la dichiarazione di soprannaturalità, era importante dare loro la tranquillità di essere nella Chiesa, “un accompagnamento e autorizzare il culto pubblico”. Questo oggi “per il Papa è sufficiente.”

Il difficile lavoro del Dicastero

Il cardinale ha poi sottolineato che le parole della Nota, “Dio è presente e agisce nella nostra storia”, danno il senso a tutto quello che segue, e così “è possibile che Dio si faccia presente in modi straordinario” con le apparizioni e i miracoli. Ha ribadito come il lavoro del Dicastero per arrivare a queste norme sia stato “molto faticoso”: in questi 45 anni, ha ricordato, “ci sono state 3.500 beatificazioni, che presuppongono un miracolo, e solo 3 o 4 dichiarazioni di soprannaturalità”. Eppure anche su queste ci sono dei dubbi, ha voluto precisare.

Perchè non si poteva attendere oltre

Il rischio di far attendere troppo un pronunciamento ufficiale su presunte apparizioni, per il porporato, è “che per anni la gente vada avanti senza una guida, e va nei luoghi delle presunte apparizioni, senza autorizzazione, e questo non va bene. I problemi, spesso, sono legati al fatto che i presunti veggenti sono ancora vivi” e non si sa come dirgli di aspettare, per dichiarare nuove visioni, prima che le precedenti vengano valutate. E poi il pericolo che si dica: “Sono messaggi voluti da Dio, e comunicati attraverso la Madonna”. Questi hanno un valore immenso: “Chi allora andrà più a leggere i Padri della Chiesa – si è chiesto Fernández - che non hanno detto di aver avuto visioni?

I tanti santuari mariani senza dichiarazione di soprannaturalità

Quindi il prefetto della Dottrina della Fede ha voluto chiarire che la dichiarazione di soprannaturalità “non è magistero infallibile del Papa, e i fedeli non sono obbligati a crederci. Per questo crediamo che non sia indispensabile”. Ricordando che per molti santuari del mondo, anche santuari nazionali, come la Madonna di Lujan in Argentina, non c’è mai stata una dichiarazione di soprannaturalità, ha sottolineato che il “nulla osta” per Medjugorje significa tre cose. La prima, la tranquillità dei fedeli che sanno che ora la Chiesa mi accompagna; la seconda, l’autorizzazione al culto pubblico, non solo i pellegrinaggi, e significa che ora “si può fare una chiesa o una cappella con quella vocazione” in tutto il mondo. E la terza, chiarimenti utili per i fedeli “in modo che chi legga i messaggi sia accompagnato, e ci sono aspetti da interpretare correttamente”. Nel paesino dell’Erzegovina, per il cardinale sono stati importanti i frutti spirituali, ma anche alcuni messaggi. Ha confidato di essere stato colpito dalla devozione della Madonna Addolorata di Chandavila in Spagna, “dove la veggente ha sentito il bacio e l’abbraccio della Vergine”.

Le sei determinazioni delle nuove Norme

Infine il prefetto dell'ex Sant'Uffizio ha chiarito le determinazioni successive al Nihil Obstat. Ha spiegato che il Prae oculis habeatur, in cui si richiede maggior discenimento, non è stato applicato ai casi di Medjugorje e Montichiari, perché negli stessi messaggi della Madonna ci sono i chiarimenti: “Perché cercate cose straordinarie, nel Vangelo c’è tutto, dice, è lei che mette le cose a posto”. Il Curatur è un giudizio sospensivo, non una proibizione, nel quale il Vescovo accompagna la devozione privata. Il Sub mandato, è usato nel caso di “messaggi positivi, ma la Madonna appare in un terreno privato, e la famiglia usa quell’apparizione a proprio vantaggio, facendo anche progetti pastorali paralleli a quelli della Diocesi”. Il Prohibetur et obstruatur è legato a casi nei quali “ci sono forti dubbi, ma non vorremmo comunque ‘proibire’ alla Madonna di parlare”. Infine Declaratio de non supernaturalitate, significa che la presunta apparizione “è pericolosa, non viene da Dio. Ma servono argomenti oggettivi molto chiari”.

Padre Cecchin: un incontro per dissolvere incomprensioni

Da parte sua fra Stefano Cecchin, presidente della Pontificia Academia Mariana Internationalis, nel presentare l’incontro, ha ricordato che la Pami, fin dalla sua fondazione, nel 1946, “ha avuto un’attenzione particolare per il tema delle apparizioni mariane che hanno segnato significativamente la storia della Chiesa”. Maria che appare anche ai non cristiani, portatrice di dialogo tra le fedi e inculturatrice del Vangelo. Esempio migliore è quello della Vergine di Guadalupe. Anche a Medjugorje Maria rimanda al Vangelo, ha chiarito. Ha poi sottolineato le problematiche emerse in più di cinquant'anni di ricerche, evidenziati nel Congresso Mariologico Internazionale del 2020, e legate alla “mancanza di una vera conoscenza della dottrina cattolica sulla Madre del Signore” che come ha affermato san Paolo VI è la chiave “per l’esatta comprensione del mistero di Cristo e della Chiesa”. Il Concilio Vaticano II insegna infatti che Maria “è il modello della Chiesa”.

Attenzione a chi utilizza a propri fini la figura di Maria

Ma oggi questa scarsa conoscenza porta, per fra Cecchin, ad una frattura tra la mariologia e il pensiero della Chiesa e una certa marianità popolare, quella di tanti gruppi e associazioni, soprattutto nelle Americhe, “che utilizzano la figura di Maria per diffondere messaggi e usi non conformi al messaggio evangelico, quasi sempre basati su presunte rivelazioni private”. E ha criticato il “proliferare della diffusione di fenomeni, visioni, profezie che utilizzano la figura di Maria per attaccare il Papa, la Chiesa, le autorità ecclesiastiche, il magistero, le istituzioni con messaggi apocalittici, non per creare la speranza del trionfo del Cuore Immacolato di Maria ma per suscitare paura”. Fenomeni che ha definito “mafiosi”, e che puntano a dividere la Chiesa, da combattere, ha concluso il presidente della Pami, attraverso una corretta formazione mariologica, perché “non si può essere vero devoto, consacrato, amante di Maria se non la si conosce per poterla imitare”.

Suor Del Gaudio: gli aspetti pastorali delle mariofanie

Successivamente è intervenuta suor Daniela Del Gaudio, direttrice dell'Osservatorio internazionale sulle apparizioni, che ha approfondito gli aspetti ecclesiologici e pastorali delle mariofanie. La teologia dei carismi le colloca all’interno del dinamismo del corpo mistico che è la Chiesa”, con lo scopo di “edificare il corpo di Cristo nella carità”. Per questo motivo l’attenzione nelle nuove Norme si è spostata “dalla dichiarazione di soprannaturalità ai frutti che le mariofanie generano”. Quest’attenzione ai frutti, per la religiosa, “permette di concentrarsi maggiormente sulla ricaduta pastorale che le mariofanie comportano in un determinato territorio, in una chiesa locale e nella Chiesa universale e, di conseguenza, nel mondo intero”. Infatti, grazie ai mass media e alla comunicazione digitale, “la risonanza di un messaggio o di un’apparizione della Vergine Maria diventa universale, anche per i non credenti. La Chiesa deve farsi carico di indirizzare sapientemente ad un giudizio e anche orientare il culto mariano”. La dinamica stessa delle apparizioni mariane, ha concluso suor Del Gaudio, “mostra come la Vergine Maria riesca ad inculturare il Vangelo in ogni parte del mondo. E questo incoraggia, secondo il desiderio di Papa Francesco, uno stile mariano di evangelizzazione” caratterizzato “dalla fede, dalla tenerezza e dalla misericordia di Maria, come modello per la Chiesa in uscita”.

Gli altri interventi del convegno

Il convegno, tenuto presso l’Aula Sant'Antonio in Via Merulana, è stato promosso dall’Osservatorio sulle apparizioni e i fenomeni mistici della Pontificia Academia Mariana Internationalis (PAMI) in collaborazione con la Pontificia Università Antonianum, la Pontificia Facoltà Teologica san Bonaventura e la Pontificia Facoltà Teologica Marianum. Dopo il saluto istituzionale di fra Agustin Hernandez, OFM, rettore della Pontificia Università Antonianum, sono intervenuti anche padre Denis Kulandaisamy, OSM, preside della Pontificia Facoltà teologica Marianum, su “La Rivelazione e le rivelazioni private: riferimento alla Sacra Scrittura”; padre Raffaele di Muro, OFMConv., preside della Pontificia Facoltà teologica San Bonaventura, su “Mistici e veggenti”. L’evento è stato moderato da Fabio Bolzetta, direttore dell’Ufficio di comunicazione istituzionale della Pami.

Il corso sulle Mariofanie e i fenomeni mistici

L’incontro è stato anche l’occasione per presentare il Corso di Alta Formazione sulle Mariofanie e i fenomeni mistici promosso dalla Pontificia Academia Mariana Internationalis che, con il contributo di teologi, mariologi, biblisti, giornalisti, sociologi, medici, neurologi, psichiatri e pure un avvocato, “vuole offrire un approccio multidisciplinare e scientifico, mediante docenti accreditati, alla tematica delle apparizioni e dei vari fenomeni ad esse collegati” ha spiegato suor Daniela Del Gaudio. Così la tematica sarà approfondita “alla luce della Sacra Scrittura, della teologia ma anche delle scienze umane, dalla medicina alla comunicazione, per scoprire il senso dell’agire di Dio nella storia mediante la Vergine Maria”. Le lezioni si svolgeranno, in modalità online, dal 18 ottobre 2024 al 15 marzo 2025 in quattro weekend.

 

Perché Dio possa vivere nei vostri cuori, dovete amare.

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