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www.medjugorje.ws » Eco di Maria Regina della Pace » Eco di Maria Regina della Pace 125 (Gennaio-Febbraio 1996)

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Febbraio 1996- Mese della Cattedra di S. Pietro - Ind.: Eco di Maria, cas. p.149, I - 46100 Mantova (Italia)
A.12-n.2, Sped.abb.mens. pub.inf.50%., Aut. Trib. Mantova, 13: 8.11.86, Fax (39)376-245075, ccp 10799468
Messaggio del S.Natale 1995:
Cari figli! anche oggi gioisco
con voi e vi porto il piccolo Gesù
perché vi benedica. Vi invito, cari
figli, a far sì che la vostra vita sia
unita a Lui. Gesù è il re della pace
e solo Lui può darvi la pace che
voi cercate.
Io sono con voi e vi presento a
Gesù in modo speciale adesso, in
questo nuovo tempo in cui biso-
gna decidersi per Lui. Questo tem-
po è tempo di grazia. Grazie per
aver risposto alla mia chiamata.
Come stare uniti a Gesù?
Come decidersi
per Lui in questo
"nuovo tempo"?
1. Nel giorno di Natale la Madonna è
venuta con il piccolo Gesù, molto, molto
gioiosa -ha detto Marija. La Regina della
Pace ci ha portato Gesù, il re della pace,
perché ci benedica, cioè comunichi a noi la
sua pace: Pace in terra; pace che donerà ai
discepoli anche nell’ora della passione perché
nulla li turbi, nulla li sgomenti: Vi lascio la
pace, vi do la mia pace.
Questa è la pace che
supera ogni intelligenza
e che deve essere
arbitra nei nostri cuori (cfr Col 3).
E’ il dono che abbraccia tutti i doni e che
fa riposare nella sicurezza di Dio in ogni
evento: Shalom! E’ il dono che tutti cercano,
anche senza accorgersene, perché è solo Lui,
re della pace, può dare la pace che voi cer-
cate
.
2. Per questo Maria ci invita a far sì che
la nostra vita sia unita a Gesù, come i tralci
alla vite, perché Senza di Me non potete fare
nulla
... Per rimanere in Lui occorre che le Sue
parole rimangano in noi
(Giov 15). Chi mi
ama osserva la mia Parola e Noi verremo a
Lui e porremo dimora in Lui
(Giov 14).
Questo si chiama comunemente vivere in
grazia di Dio. Ma è necessario correre alle
fonti della grazia: la preghiera e i sacramenti.
Corriamo ai sacramenti: all’Eucaristia per
unirci all’offerta di Gesù e viverla in noi; la
sua Parola diventi cibo della nostra vita.
Andiamo all’adorazione per diventare
amici e innamorati di Lui; ricorriamo alla
confessione perché il suo perdono sempre ci
rinnova; prostriamoci alla sua Croce per im-
parare ad amare come Lui e ad abbracciarla
ogni giorno. Dal contatto vivo con Gesù si
esce nuovi, si comprende ciò che Dio vuole da
noi e si riceve la forza di farlo, si moltiplicano
tempo ed energie per tante opere buone, senza
perder colpi.
3. Ella, come sempre, ci assicura che è con
noi e ci presenta a Gesù perché siamo da Lui
preservati e fortificati. Ma perché proprio in
questo nuovo tempo in cui bisogna deci-
dersi per Lui?
Questo nuovo tempo è il
tempo della grande prova, nella quale la Don-
na sta combattendo contro il dragone assieme
ai suoi figli (Ap 12,13.17). Il diavolo, sapen-
do di avere poco tempo, compirà segni e
prodigi menzogneri
(lo vediamo bene!)... da
sedurre, se fosse possibile, anche gli eletti;
mentre il Figlio dell’uomo chiamerà a rac-
colta dai quattro venti i suoi servi, segnati con
il sigillo del Dio vivente
(cfr Mt 24,24; Apoc
7,3; 20,8-9).
Occorre una decisione che ci leghi a Lui:
O si è con Me o si è contro di Me! (cfr Mt
12,30). Perché solo Cristo vince e così noi
vinceremo con Lui. Se ci terremo stretti a Lui,
Egli stesso si farà carico di noi e condurrà la
nostra vita su via spaziosa, preparerà tutto per
noi e ci colmerà di pace e di abbondanza, di
forze e di sicurezza. Se decidiamo per Lui,
ogni strada è aperta: Provate e vedrete quanto
è buono il Signore
(Sal 33)! Quando acco-
gliamo Gesù nella barca, ogni tempesta si
calma. Diciamo dunque il nostro Eccomi! e
tutto Lui compie. Decidetevi anche voi per
l’amore
(20.11.86).
Questa decisione è anche decisione di
stare con la Chiesa in questo tempo di smar-
rimento: perché i giorni sono cattivi (Ef 5,16),
e per essere strappati dal diluvio incombente,
bisogna decisamente salire nell’arca della sal-
vezza preparata da Gesù. Qui si tratta non di
una chiesa ideale per finire con il diventare
sètte di divisione, secondo il disegno di satana;
bensì della Chiesa visibile, quella cattolica di
Roma, chiamata dai SS. Padri Presidente della
Carità
, nell’obbedienza filiale al Papa, sim-
bolo dell’unità di tutte le membra di Cristo.
Chi rimane fedele al Papa, sarà salvo nella
confusione generale che è già iniziata, perché
le forze degli inferi non prevarranno contro
la Chiesa di Pietro
.
4. Questo è tempo di grazia. E’ vera-
mente grazia ogni giorno della presenza e
della guida di Maria, che dura da anni e ci
conduce su via sicura. Riconosciamo il tempo
della sua visita per non rimanere esclusi dalla
sua pace (cfr 19,42.44). In questo tempo di
grande apostasia, il cielo è aperto per merito
suo, le grazie piovono. E vedrete opere ben
più grandi di queste.
Lo sa bene chi si è fidato,
chi ha accolto la sua chiamata. d.A.
Messaggio del 25 gennaio 1996:
Cari figli! Oggi vi invito a de-
cidervi per la pace. Pregate Dio di
darvi la vera pace. Vivete la pace
nei vostri cuori e capirete, cari figli,
che la pace è dono di Dio. Cari figli,
senza amore non potete vivere la
pace. Frutto della pace è l’amore e
frutto dell’amore è il perdono. Io
sono con voi e vi invito tutti, figlioli,
perché per prima cosa perdoniate
in famiglia: e allora sarete capaci
di perdonare agli altri. Grazie per
aver risposto alla mia chiamata.
Per la pace in famiglia e
nelle comunità
Telefonando da Kampala (Ugan-
da), dove è arrivato nel corso della sua
missione africana, P.Slavko ha spie-
gato nel suo solito stile semplice e
concreto il messaggio che fa seguito
a quello di Natale, in cui Maria ci
invitava a essere uniti a Gesù per avere la pace.
1.Ora nel primo messaggio del nuovo anno,
Maria ci invita a deciderci per la pace. Senza
questa decisione non può venire nulla. Nem-
meno Dio può darci la pace, se noi non ci
decidiamo per la pace. E con la pace vengono
il rispetto, la difesa, l’amore, il servizio a ogni
vita, come dice il Papa nell'Evangelium Vitae.
2. Ma c’è una seconda condizione per
avere la pace: pregare Dio perché ci dia la
pace
, perché Lui è la vera pace e la può anche
donare. A volte aspettiamo la pace da altre
persone o da situazioni diverse; ma la vera
pace è dono di Dio: Vi lascio la mia pace.
Lasciamo ogni speranza di ottenerla da altrove
e apriamo il cuore a quello che Maria ci dice.
Ma se, nonostante la preghiera, la Messa, il
digiuno, non abbiamo avuto ancora la pace? E’
perché, nonostante tutto, non c’è stata una
radicale decisione e una preghiera costante.
3. Ora Maria ci parla delle conseguenze
della pace in noi. Dalla pace viene l’amore. Se
non c’è l’amore, non ci può essere la pace
, e
viceversa. E dall’amore viene il perdono.
Quindi la nostra volontà di pace deve abbrac-
ciare tutte le persone e i fatti con cui siamo in
rapporto; e non si può volere la pace, esclu-
dendo l’amore e il perdono. La nostra decisio-
ne non può essere divisa: è la decisione per Dio
e per tutto quello che Lui vuole.
4. La Madonna è con noi e, come Madre,
mira a cose molto concrete. La pace deve
cominciare per prima
dalla famiglia, con il
perdono ai nostri familiari
. E’ un inganno se
uno crede di avere pace e amore con gli altri e
non con la propria famiglia o con la propria
comunità. E’ qui che è più difficile perdonare
e dare l’abbraccio di pace, specialmente con
chi ci ha fatto un torto. [In certe comunità, i
giovani cercano di dare la pace proprio a chi era
stato motivo di astio o di lite]. Qui occorre fare
il salto, con le persone con le quali viviamo o
lavoriamo; poi sarà più facile il resto.
Dio certo vuol darci la pace, ma occorre la
nostra collaborazione, come diceva S.Agostino:
“Chi ha creato te senza di te, non può salvare
te senza di te”. Questo messaggio sarà anche
il nostro programma per la quaresima e servirà
di stimolo e motivo per la guarigione di molti
rapporti nella famiglia e nella Chiesa e per
nuovi contatti con i fratelli.
Così Gesù vuole i fratelli riuniti a una sola Mensa (pag.2)
125
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P.Ivan Sviridov-. Non è una radio diocesana o
ecclesiastica, ma unicamente cristiana, che
vuole affrontare tutti i problemi in modo aper-
to, mentre per alcuni definirsi ortodosso e
russo è più importante che essere cristiano. C’è
evidentemente chi vuol farci tacere”.
Nell’incontro Alessio ha avuto parole molto
dure per i pope filocattolici, dicendo che nes-
suno li tratteneva se avessero voluto lasciare la
Chiesa ortodossa. Si sa che il Patriarca è pres-
sato dalla destra conservatrice e dai comunisti
che ora stanno rialzando la testa e trovano
sempre nuovi motivi per attaccarlo fino a in-
vitarlo a dimettersi.
Il tempo dunque non è ancora maturo per
lo storico incontro tra il Papa e Alessio II che
era stato programmato dall’abate di Pannonalma
in Ungheria per il giugno ’96: “avverrà in data
e luogo da destinarsi”, ha dichiarato il porta-
voce vaticano Navarro Valls. Ma un segno
incoraggiante è stato l’incontro a Roma, dopo
5 anni di gelo, di una delegazione della Chiesa
russa, guidata dal metropolita di Mosca, Kirill,
con il Consiglio per l’unità dei cristiani guidato
dal Card. Cassidy il 12-13 gennaio. Parola
d’ordine: intensificare il dialogo, ma evitare
ogni proselitismo cattolico in territorio russo.
Lo stesso metropolita ha avuto un cordiale
colloquio col Papa.
“I pazzi di Dio”: tribolazioni per i
cattolici in Bielorussia - Ma la stessa diffi-
denza per l’azione dei cattolici non risparmia
la Bielorussia, dove operano in gran parte
sacerdoti stranieri, soprattutto polacchi (nella
diocesi di Minsk sono 150 su 210 per 300
parrocchie). Essi sono visti come emissari del
Vaticano o di potenze straniere e il governo ha
introdotto per essi restrizioni severe: devono
avere il permesso dalle autorità civili, valido
solo per 1 anno e senza possibilità di muoversi
fuori dalla parrocchia loro assegnata.
«Questo dimostra l’atteggiamento poco
amichevole della gerarchia ortodossa nei con-
fronti dei cattolici, in virtù della tesi risaputa
del “territorio storico-canonico assegnato al-
l’ortodossia” -ha dichiarato a Roma l’80enne
Card.Kazimierz Swiatek di Minsk, condanna-
to 2 volte dal Kgb a morte, commutata a 10
anni di lavori forzati in Siberia-...
«Si arriva perfino a imporre il divieto di
porgere la mano ai sacerdoti cattolici. Sono
visti come degli intrusi, nonostante ogni sforzo
da parte nostra di superare le barriere esistenti
e di avviare non solo il dialogo ecumenico, ma
anche una cooperazione costruttiva... La no-
stra missione consiste nella nuova evangeliz-
zazione, per la quale è necessario usare le due
lingue, il russo per la maggior parte e il polacco
per la diocesi di Grodno, che apparteneva alla
Polonia. Ma quest’opera è possibile solo con
l’impegno costante e la dedizione del clero...»
Visitando una parrocchia molto distante
dalla mia sede, ho chiesto a un giovane sacer-
dote appena arrivato dalla Polonia, chi l’aveva
spinto a venire qui, in un posto così isolato.
Egli ha risposto: “Appartengo ai pazzi di Dio”.
Abbracciandolo ho detto: “Vai avanti con
questa pazzia”. Ci sono fortunatamente molti
pazzi di quel genere in giro nella nostra
metropolia». Alla fine ha espresso il desiderio
di vedere il Papa a Minsk nel sesto centenario
della propria cattedrale. Guardando alle tante
angustie dei nostri fratelli dell’Est, vediamo
quanti motivi ci spingono a pregare e a offrire
sacrifici per l’unità voluta da Gesù e a essere
uniti noi! (cfr Avvenire, 3 gen.1996)
“Una Chiesa semplice e povera”! per
i giovani di Taizé - “Non ci piace che la
Chiesa sia severa, non dovremmo dunque es-
sere severi con essa. Facciamoci invece carico,
Bartolomeo I con i card. Cassidy e Noè in P.za S.
Pietro: la Chiesa d'Oriente si avvicina a Pietro
con tutto il nostro amore, della Chiesa che oggi
entra nel tempo nuovo della spoliazione: in
questa essenzialità assume credibilità, e così
pure fiducia. Quando la Chiesa, nella profonda
semplicità del Vangelo, è vicina ai nostri fra-
gili cuori, con pochissime parole trasmette,
tutta splendente, la fede nel Cristo”.
Queste parole ha detto Frère Roger in Po-
lonia, concludendo gli annuali 5 giorni di pre-
ghiera, incontri e ricerca interiore, svoltisi a
Wroclaw (Breslavia) per 70.000 giovani eu-
ropei
che si ispirano alla comunità ecumenica
di Taizé. Nella Messa celebrata in cattedrale il
31 dicembre, l’Arcivescovo Card.Gulbinowicz
sedeva significativamente tra i fedeli. Ascol-
tato questo messaggio in TV, un gruppo di
giovani polacchi che si erano allontanati dalla
Chiesa, hanno cercato al telefono Frère Marek,
il “fratello” polacco, per comunicargli la de-
cisione di tornare alla fede. Ma che cosa ha
spinto migliaia di giovani a sfidare il freddo
polare di questi giorni nei tre giganteschi ten-
doni, o in fila per un pasto frugale o un the
caldo, o a restare seduti su assi di legno per più
di un’ora di preghiera? La libertà che ti fa
scegliere di amare, senza obbligo, ma per una
necessità tanto più forte quanto più conosci
l’amore di Dio.
Il Papa fa il primo passo verso
Mons.Gaillot, il Vescovo di Evreux sospeso
in gennaio per le note posizioni in dissenso con
la Chiesa, ricevendolo per mezz’ora il 21 di-
cembre. Nell’incontro “cordiale e senza rim-
proveri” il Papa gli ha espresso la speranza di
vederlo impegnato sempre più al servizio della
comunione ecclesiale. "Il mio auspicio -ha
detto il Vescovo- è di continuare il mio lavoro
con le associazioni degli esclusi.
Il Papa però ha osservato: «Voi siete un
Vescovo e si deve trovare un legame con gli
altri Vescovi»". Ai giornalisti poi ha detto di
aver notato nel Papa “una volontà di voltar
pagina” e il desiderio di trovare una soluzione
prima che il S.Padre vada in Francia nel set-
tembre 1996. (cfr. Avvenire, 22 dicembre 1995)
Il clima cambia in Grecia? - Ci scrive
la nostra traduttrice in greco: “Dopo un peri-
odo di ostilità verso il S.Padre, ora il clima
sembra cambiato. Il Patriarca Parthenos di
Alessandria, qui in visita, ha parlato alla TV
greca con tanta ammirazione del S.Padre e
delle sue due encicliche sull’unità, ‘una più
bella dell’altra’: non potevo credere alle mie
orecchie. Ma la meraviglia non è finita. Anche
l’incontro del Patriarca Bartolomeo a Lourdes
con i 150 vescovi francesi ha ispirato molte
trasmissioni della radio greca, rivolte agli or-
todossi, in favore dell’unità (Soeur Despoina).
Attività ecumeniche sul Garda-
Nel-
l’abbazia ex-benedettina, ora casa per ritiri
spirituali, di Maguzzano (Lonato BS), presso il
Lago di Garda, dove operò nel 1553 il Card.Pole
UT UNUM SINT!
Una ferita aperta
nel corpo di Cristo:
celebrare l' Eucaristia divisi
Il problema dell'unità delle Chiese è sem-
pre più avvertito come prima esigenza per la
credibilità dei cristiani, secondo le parole di
Gesù: Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano
anch'essi in noi una cosa sola, perché il mondo
creda che tu mi hai mandato (Giov 17,21).
Il
Papa prima di tutti si fa carico dell'anelito di
Gesù e non risparmia sforzi e parole per rea-
lizzare l'unità.
Il segno più grave della divisione tra i
cristiani sono le loro Eucaristie separate, ha
detto Giovanni Paolo II all’inizio della Setti-
mana per l’unità dei cristiani (17 gennaio).
Poter celebrare insieme la Cena del Signore,
riconciliati e in piena comunione: ecco il fine
a cui sono orientate tutte le iniziative del
movimento ecumenico.
Partendo dai brani dell’Apocalisse (3,14-
22) proposti dal Comitato misto come rifles-
sione comune per la settimana, il Papa così
legge la storia della divisione: Dopo il fervore
degli inizi, le Chiese vivono ora un clima di
tiepidezza e di indifferenza religiosa. Hanno
assunto atteggiamenti di autosufficienza e di
vanagloria
: “Tu vai dicendo: sono ricco, non
mi manca niente”.
E quel che è peggio non
sono consapevoli della loro triste situazione...
Per questo viene indirizzato loro con chiarez-
za l’invito ad acquistare “vesti bianche”, le
stesse che si rivestono nel Battesimo e che
significano purificazione e vita nuova
.
Poi il Papa sottolinea che a prendere l’ini-
ziativa dell’unità è Dio stesso: “Ecco, sto alla
porta e busso”. Bussa: con il padrone di casa
chiuso nella sua dimora! Egli vuol far comu-
nione
. “Se ascolta la mia voce e mi apre, io
entrerò da lui, cenerò con lui e lui con me
”. E
così esprime l’amarezza di non poter celebrare
insieme l’Eucaristia, riconciliati... Quanto è
importante dunque perseverare nella pre-
ghiera! Essa è la vera fonte della ricerca della
piena unità.
Il Papa ha continuato esponendo i passi
fatti nel cammino ecumenico: la presa di co-
scienza dell’urgenza dell’unità, poi il dialogo
con le Chiese ortodosse, la dichiarazione di
fede comune con le Chiese dell’Oriente e la
Chiesa Assira e “il profondo impegno fecondo
e ricco di promesse” nel dialogo con le Comu-
nioni cristiane provenienti dalla riforma, “con
prospettive di soluzioni insperate”.
Il dialogo ecumenico alla prova in
Russia - Il dialogo ecumenico ha fatto passi
avanti in Russia e ha guadagnato una parte dei
600 pope di Mosca e dintorni, che sono stati
convocati dal Patriarca Alessio II il 21 dicem-
bre nel monastero di S.Danilo. Nella riunione
si è scatenata una violenta reazione dei nazio-
nalisti e ultra-tradizionalisti contro la linea
ecumenica, tacciata di “propaganda uniate
(termine dispregiativo con cui vengono chia-
mati gli orientali fedeli al Papa), condotta
all’interno della Chiesa ortodossa da cripto-
cattolici, manovrati dall’occidente”.
Sono sotto accusa specialmente la comu-
nità fondata da P.Men, il noto sacerdote ucciso
a Mosca nel 1990, ma soprattutto Radio
Blagoviest (Buona novella) di Mosca, nella
quale collaborano cattolici e ortodossi e che è
sempre più ascoltata. Essa viene finanziata in
gran parte dalla Chiesa che soffre di P.
Werefriend Van Straaten, il ben noto
Padrelardo. “La radio ha come obiettivo di far
conoscere il Vangelo in una società che ha
perduto ogni senso religioso -dice il direttore
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per l’unità con la Chiesa d'Inghilterra, Don
Calabria sognò di creare un centro di attività
ecumeniche per l’Italia e istituì per questo nel
1938 l’adorazione eucaristica continuata. Il so-
gno si sta realizzando in questo tempo con il
ripetersi di servizi ecumenici in varie forme. Per
informazioni: Abbazia di Maguzzano, tel 030-
9130182/9913871.
“Diamo ai bambini un futuro
di pace!” dopo tante violenze
Dopo la lettera ai bambini dello scorso
anno, ecco il messaggio che il Papa ha conse-
gnato, sotto questo titolo, alla giornata della
pace 1996, dedicata ai bambini. Egli si rivolge
“agli uomini e alle donne di buona volontà,
invitando ciascuno ad aiutarli a crescere in un
clima di autentica pace: è un loro diritto, è un
nostro dovere”. Ma poi con tristezza osserva
come i diritti della vita innocente siano stati
violati negli anni passati.
[Negli ultimi dieci anni un milione e mezzo
di bambini uccisi nei conflitti armati, 4 milioni
rimasti invalidi, ciechi o con lesioni cerebrali;
5 milioni rifugiati, 12 milioni sradicati dalle
loro terre; molti torturati o costretti ad assistere
a violenze di ogni genere; tanti utilizzati dai
grandi a consumare violenze...In Rwanda ra-
gazzi si son fatti perfino esecutori di coetanei
a colpi di machete. Non parliamo di denutri-
zione, malattie, abbandono, piaghe comuni dei
popoli poveri]. Ma quante altre forme di vio-
lenza, spesso meno appariscenti, ma non per
questo meno terribili...
“Convenientemente aiutati ed amati, i bam-
bini stessi sanno farsi protagonisti di pace,
costruttori di un mondo fraterno e solidale...
Se la famiglia è il primo luogo nel quale
essi si aprono al mondo, la famiglia deve
essere per loro la prima scuola di pace... E’
necessario che essi imparino la storia della
pace e non solo quella delle guerre vinte o
perdute. Si offrano loro, pertanto, esempi di
pace e non di violenza! La pace è dono di Dio;
ma dipende dagli uomini accoglierlo per co-
struire un mondo di pace. Essi lo potranno solo
se avranno la semplicità di cuore dei bambini.
E’ questo uno degli aspetti più profondi e
paradossali dell’annuncio cristiano: farsi pic-
coli, prima che un’esigenza morale, è una
dimensione del mistero dell’incarnazione...”
“I bambini della terra - ha detto il Papa in
p.zza S. Pietro il 1^ gennaio 1996- sono il
germoglio del terzo millennio: essi invocano
per il loro domani fermenti di pace, l’eredità di
un mondo unito e solidale. Il mondo, così
bisognoso di pace, si ponga in ascolto delle
loro implorazioni! I piccoli incarnano le spe-
ranze, le attese, le potenzialità del consorzio
umano; sono testimoni e maestri di speranza,
sentimento che essi vivono con slancio gioio-
so. Non spegniamo la speranza nel loro cuore;
non soffochiamo le loro aspettative di pace!”
Regina delle famiglie! - Le Litanie
lauretane, degna corona di lodi e di titoli con cui
il popolo cristiano si affida a Maria, chiedendo-
le “prega per noi”, si sono completate con
un’ultima invocazione, la 50^: "Regina della
famiglia!", per volontà di Giovanni Paolo II,
preoccupato per la salvezza della famiglia. L'ul-
tima, la 49^: “Regina assunta in cielo” era stata
aggiunta da Pio XII nel 1950 per la proclama-
zione del dogma dell’Assunta.
Il vostro parlare sia: Sì sì, no no” (Mt
5,37). Ce ne dà l’esempio il S.Padre. Tra tanta
diplomazia reticente, ipocrita, compiacente, egli
ha condannato apertamente gli esperimenti nu-
cleari, espressioni di cultura di morte, anche se
poco dopo avrebbe dovuto incontrare il presi-
dente di uno Stato che li ha promossi. La stretta
di mano con lui così non saprà di compromesso
con la verità.
Audacia di testimoni
in un clima di resa
Riportiamo un ampio stralcio di una inter-
vista a P.Daniel-Ange, vero testimone di oggi,
fondatore della scuola di evangelizzazione
“Gioventù-Luce”, che opera in tutto il mondo
per radicare la gioventù nella fede, dopo aver
passato 13 anni nel deserto africano e 8 come
eremita sulle Alpi della Provenza.
All’inizio egli parla del Congresso di Manila
come di una “Epifania del terzo millennio”,
purtroppo lasciato in ombra dai media francesi
[e non solo da quelli tra i paesi “progrediti”],
il che manifesta un completo squilibrio del-
l’informazione. “Ma -sottolinea l’intervista-
to- ciò dimostra anche l’umorismo del Signore
che ha permesso il raduno di 4 milioni di
persone attorno al Papa, presentato dalla mag-
gioranza dei media francesi come un persecu-
tore!...”
Il Papa o il coraggio dei profeti
D. Che cosa si attende dalla venuta del
Papa in Francia l’anno prossimo per l’ap-
puntamento internazionale dei giovani?
R. Io spero in un fantastico risveglio di fede
da parte della Chiesa di Francia. Tutto dipende
dalla preparazione che ne faranno i Vescovi. E’
una grazia inaudita: vogliamo approfittarne?
Io, che ho origini belghe, sono stato dolorosa-
mente impressionato per la freddezza con cui
è stato accolto il Papa in Belgio: qui si vede il
decadimento della Chiesa in Europa.
Ma gli ultimi testi di Giovanni Paolo II, 7
documenti in 18 mesi, sono un soffio straordi-
nario: in questo giovanile entusiasmo del Papa
troviamo il soffio dei Padri della Chiesa. Sono
testi molto belli che dànno il tono al terzo
millennio. Però, in una Chiesa completamente
piena, io ho trovato solamente due persone che
avevano letto Evangelium vitae (Eco 120,3),
questo magnifico inno alla vita lanciato contro
la cultura della morte. E la stessa cosa per i due
capolavori come “Ut unum sint” e “Orientale
lumen
” (Eco 120,4 e 122,2).
D. Che cosa è più pericoloso per la Chiesa:
il totalitarismo di tipo classico come il comu-
nismo, oppure il materialismo pratico del-
l’Occidente di oggi?
R. E’ il totalitarismo di questa ideologia di
morte che Giov.Paolo II ha diagnosticato a
Denver e nell’”Evangelium vitae”. Si tratta di
un fenomeno paragonabile al nazismo, con una
origine quasi identica. Qui si constata una
mancanza di coraggio nella Chiesa. In questo
contesto di viltà, Giov.Paolo II porta un netto
contrasto, perché egli ha l’audacia dei profeti.
D. L’enciclica “Evangelium vitae” ri-
chiama alla disobbedienza civile di fronte a
fenomeni come l’aborto o l’eutanasia...
R. Noi siamo votati al martirio [nel suo
significato di testimonianza che paga di per-
sona
]: in tanto quanto cristiani noi siamo già
emarginati nel cuore della società. Giov.Paolo
II ci chiama a imitare i martiri dei paesi del-
l’Est, il cui coraggio, come testimoni della
fede, ha aperto una breccia nel muro del comu-
nismo. La generazione di oggi è chiamata al
martirio, rifiutando di amoreggiare con l’ideo-
logia di morte dell’ambiente. Nelle scuole
spesso i giovani cristiani sono disprezzati,
beffati, etichettati come credenti, e talvolta
rimandati negli esami.
D. Non c’è oggi una forma incruenta di
martirio mediante il linciaggio morale o at-
traverso i “media”?
R. Sì, difatti Giov.Paolo II evoca il martirio
in tutti i suoi testi. Giungendo a Santiago di
Compostela nel 1989 ha detto di voler onorare
i martiri. E recentemente, nell’Orientale Lumen,
ha avuto l’audacia di proporre agli ortodossi la
comune canonizzazione dei martiri del comu-
nismo. Siamo ritornati al tempo dei primi
cristiani con nuovi modelli di coraggio. La
moltiplicazione dei processi di canonizzazione
è importante: santificare una persona, è questo
che fa brillare le stelle nella nostra notte.
La castità, miracolo della grazia
Giov.Paolo II è molto premuroso di dare
santi a ogni Chiesa locale e per ogni stato di
vita. Ogni santificazione alla quale procede, ha
un senso preciso. Santificare i martiri del co-
munismo e del nazismo: questo mette in valore
il coraggio. Una piccola cosa, come l’affare del
Vescovo Gaillot, fa dimenticare la Chiesa del
Cielo. Nel mondo occidentale c’è una cospi-
razione di silenzio totale su Dio. Eppure dal-
l’essere vicini a Dio dipende la nostra vera
felicità. Ma, come diceva Solgeniztin, il mon-
do ha dimenticato Dio.
D. Quali anticorpi si possono trovare con-
tro gli attuali virus di morte?
R. Senza lo Spirito S. il mondo attuale è
così indurito da non poter più continuare. Nel
Ruanda, in mezzo all’inferno, ci sono stati
miracoli di santità: persone sono state ammaz-
zate mentre cantavano il Magnificat, e parec-
chi mesi dopo i loro corpi sono stati ritrovati
intatti. Si deve ritornare ai doni e ai carismi
dello Spirito S., soprattutto in materia di casti-
tà, per ricreare una vita cristiana. In questi
tempi ci sono stati giuramenti collettivi di
castità totale, prima del matrimonio, da parte di
centinaia di migliaia di giovani negli USA, in
Canada, in Brasile, in Polonia, in Italia. Tali
fenomeni sono passati sotto silenzio da gran
parte dei media. Oggi la castità diventa impos-
sibile a mantenersi senza il miracolo della
grazia, cioè senza l’intervento personale di
Dio. Non si può essere cristiani umanamente,
si deve esserlo divinamente. Così si potrà
vincere il conformismo dell’ambiente pagano.
Contro il lassismo teologico
ritorniamo alla tradizione
D. C’è bisogno di una formazione specifica
di fronte alle attuali correnti ideologiche atee...
R. Sì, il dramma della Chiesa oggi è pre-
cisamente la teologia del sospetto, che sospet-
ta di tutto e che fa passare intere masse cristia-
ne nel New Age. Ci sono libri su Gesù che sono
nell’ordine dell’eresia. Si deve fare qui una
nota importante: è il lassismo teologico nelle
Chiese d’occidente e non il magistero di Pietro
che fa ostacolo all’unità con gli ortodossi!
Quando gli ortodossi vedono con tristezza che
dei Vescovi cattolici non reagiscono davanti
agli errori del mondo moderno, cercano e
scoprono che ce n’è uno che reagisce: è il
Vescovo di Roma. Quando essi lo vedono
pubblicare le sue encicliche dicono che è Pietro
che parla.
Ciò che scandalizza gli ortodossi è il vede-
re che i cosiddetti cattolici criticano il Papa. Il
Catechismo della Chiesa cattolica, che contie-
ne numerosi riferimenti alla tradizione del-
l’oriente cristiano, è stato accolto con sollievo
da numerosi sacerdoti ortodossi. Il Patriarca
Bartolomeo I ne ha fatto una buona recensione
e il Patriarca di Mosca Alessio II lo ha fatto
tradurre in lingua russa. Gli ortodossi hanno un
gran senso della tradizione e ciò li ha premu-
niti contro i nostri microbi. La Chiesa ortodos-
sa rischia di farsi più dura per reazione, piut-
tosto che lasciarsi contaminare dal lassismo
occidentale. E’ urgente che ritrovi il senso
della sua grande vena missionaria di prima del
comunismo. Penso qui alla situazione dram-
matica dell’Est invaso dai nostri virus di morte
e dalle sètte. I cristiani dell’occidente e del-
l’oriente devono unire le loro forze di fronte
all’invasione delle sètte e del New Age.
(di Denis Lensel: da “L’homme nouveau”,
Parigi, 16 luglio 1995)
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Come toccare i cuori?
Il segreto di Maria
“Senza amore non potete fare nulla”. -
“Se vivrete i miei messaggi, tutti se ne accor-
geranno e non ci sarà più bisogno di parole”.
“Se pregherete e digiunerete col cuore, si
scioglierà il ghiaccio nei cuori più induriti e
la conversione sarà facile per tutti quelli che
vorranno accoglierla”. - “Con la preghiera
ed il digiuno potete fermare anche le guerre
e le catastrofi naturali”. - “Ogni agitazione
viene da satana”. - “Sconfiggetelo con il
Rosario in mano”. - “Scoprite negli altri
l’inganno di satana”. - “L’Amore sia l’unico
vostro mezzo”.
(dai Messaggi di Medjugorje)
Lavora e prega - sta’ in silenzio e prega -
ama e prega - ascolta e prega
Non discutere, non voler avere ragione:
taci. Non giudicare, non condannare: ama.
Non guardare, non cercare di sapere: ab-
bandonati. Non ragionare, non entrare nella
profondità dei problemi: credi.
Non agitarti, non darti da fare: prega
Non affannarti, non preoccuparti: abbi
fede.
Quando tu parli, Dio tace, e dici cose
sbagliate. Quando tu discuti, Dio è dimen-
ticato, e tu fai peccato.
Quando ragioni, Dio è umiliato, e tu pensi
cose vane. Quando ti affretti, Dio è allonta-
nato, e inciampi e cadi.
Quando ti agiti, Dio è scacciato, e sei nel
buio. Quando giudichi il fratello, Dio è
crocifisso, e giudichi te stesso.
Quando condanni il fratello, Dio è morto,
e condanni te stesso. Quando disobbedisci,
Dio è lontano, e muori.
Ti spiego il segreto di Maria:
- Nessuno può convertire a Dio qualcun
altro, se non Dio stesso; tu non puoi fare nulla.
- Non ti è chiesto di fare, ti è chiesto di
amare. Già troppi fanno, anche in buona fede,
cose che non sono da Dio; tu prega e sacrifi-
cati per la conversione dei peccatori.
- Hai un fratello lontano da Dio: comincia
a pregare per lui, offri qualche digiuno e
penitenza per lui, sopporta qualcosa, se puoi,
da lui stesso.
- Se lo incontri: amalo, ama Gesù in lui,
vedi Gesù rinchiuso in lui che cerca di uscire
per guarirlo dentro. E’ malato perché non ha
Dio, è solo perché non lo sente nel suo cuore,
ha la tomba di Gesù morto nel suo cuore. Tu
puoi farlo risorgere in lui, con il tuo amore!
- Non parlare, non opporti a lui, non
discutere; contempla Gesù in lui, taci, prega
dentro di te per lui e lascialo parlare.
Ascolta il tuo fratello, lasciagli sfogare il
suo dolore, la sua ansia, fagli esprimere le sue
idee, anche se sbagliate! Tu amalo così com’è,
non giudicarlo, non condannarlo, non tagliare
corto: ama Gesù in lui, contempla i suoi pregi,
ne ha di sicuro tanti! Giustificalo davanti a
Dio, prega per la sua guarigione, offriti a Dio
per lui, pazienta, donagli il tuo tempo, la tua
amicizia, il tuo aiuto; anche se hai pochi
momenti, amalo intensamente in quelli e ba-
sterà.
Mentre tu taci, Dio gli parla, mentre tu
preghi, Dio lo guarisce, mentre tu lo ami, Dio
gli manifesta il Suo amore nel suo cuore. Ogni
barriera crollerà presto per lasciare posto alla
riflessione, al pianto liberatore, alla conver-
sione, alla gioia che non ha mai provato, alla
fiducia che non aveva, alla luce che prima non
poteva entrare: tu non hai fatto nulla, ma tuo
fratello era morto ed è resuscitato, era perduto
ed è stato ritrovato.
* *
Notizie della terra benedetta
Il villaggio dei bambini orfani
a Medjugorje
Una scoperta tra le più liete ci ha riservato
la visita al Villaggio per bambini orfani, che sta
sorgendo in un grande spazio a circa 2 km oltre
le scuole di Medj.. Sono 4 le prime abitazioni
ben rifinite, funzionali, con 9 posti letto cia-
scuna e servizi autonomi. In una di esse ha
celebrato la S.Messa P.Slavko, circondato da
un gruppo di fanciulli e di grandicelli, i primi
venuti, assieme a chi li assiste: una ventina di
persone, in un clima molto familiare. Poi l’al-
legra frotta ha portato in ciascuna delle case
una statua benedetta della Regina della Pace,
accompagnando la benedizione dell’ambiente.
I più piccoli, che si facevano condurre affet-
tuosamente per mano, erano arrivati in uno
stato pietoso -ci dicono-; ora sono rinati, ben
acclimatati e felici.
“Nel gennaio 1995 -ci dice P.Slavko
Barbaric’, animatore dell’impresa- abbiamo
iniziato i lavori sul vasto terreno di 41.000 mq,
che abbiamo comprato dal Comune di Citluk,
per costrire un villaggio destinato ad orfani e
bambini abbandonati. Lo chiameremo “Vil-
laggio della Madre” per una ragione molto
semplice: oggi la madre è in crisi e ne viene la
crisi del bambino. Ci sono troppi bambini
abbandonati, sia a causa della guerra, sia per i
conflitti in famiglia. Ora 4 case sono già finite
e 2 sono già abitate; gli altri bambini stanno
arrivando. Tre suore e la madre di un france-
scano si occupano di loro.
Stiamo costruendo anche un grande asilo,
che sarà frequentato dai bambini della parroc-
chia e dagli orfani assieme, perché sia superata
la mentalità del ghetto. Poi ci sarà anche una
casa per le suore, la cappella e un edificio di
direzione. Finite queste, daremo mano anche
ad altre case per orfani, a una per ragazze madri
e forse a una per anziani. Le case finora costru-
ite hanno i loro nomi, scelti dai benefattori:
Betlehem (Pellegrini belgi); Germogli o
Bluettenblaetter (Vacallo Svizzera, fondazio-
ne per l’infanzia); Petali (Lichtenstein); Luce
di Maria
o Licht Mariens (Austria). L’asilo
sarà intitolato a S.Teresa del Bambino Gesù,
donazione degli amici dei piccoli che non
vogliono essere nominati. Nella grande area
sorgeranno pure impianti sportivi, giardini e
tutto ciò di cui un villaggio ha bisogno.
Il messaggio della Pace è un invito a creare
buone condizioni per la vita: “dove si rispetta
la vita, dove la si ama, la si difende e la si serve,
lì comincia la pace (Giovanni Paolo II nell’En-
ciclica Evangelium vitae). Come e quando sarà
tutto terminato dipende dalla bontà dei bene-
fattori. Finora tutto procede bene.
(Per contribuire all’opera: P.Slavko Barbaric’,
Zupni Ured, 88266 Medjugorje, BiH, via Croatia).
* *
Per partecipare rivolgersi a Zupni Ured,
88266, Medjugorje, BiH, via Croatia: fax
(387)88642339.
E’ stato chiesto a Jelena...
Jelena Vasilj ha passato le vacanze nata-
lizie a Medj. ed ora è ritornata a Roma per
terminare gli studi teologici all’università
domenicana dell’Angelicum. Sono con lei la
sorella e la cugina. Ella impressiona quelli che
l’ascoltano per la saggezza e la grande pro-
fondità. Alla mia domanda “Che cosa ti in-
segna la Gospa in questo tempo durante le
locuzioni?”, ella mi ha risposto:
“Dio è presente in ogni dettaglio della
nostra vita, nelle più piccole azioni della no-
stra giornata, anche nelle cose materiali e
apparentemente più insignificanti. Egli si dona
a noi pienamente ogni secondo e noi abbiamo
il torto di limitare la nostra attenzione o acco-
glienza di Lui solo in orari precisi. Certo
occorrono momenti in cui ci si ferma per Lui,
ma non cessiamo di essere aperti a Lui ogni
secondo. Allora saremo arricchiti per il co-
stante dono che Egli ci fa di se stesso e anche
il più piccolo istante sarà carico di un immen-
so valore. Così viveva la Vergine sulla terra:
una comunione continua con Dio”.
Ogni donna è chiamata alla maternità
in tante maniere - Jelena ha ora 23 anni e
non ha ancora deciso sul suo avvenire. “E’
importante -dice lei- che io viva pienamente
il presente. Io non mi preoccupo affatto per
l’avvenire, perché Dio lo conosce. Che io mi
sposi o meno, non ha importanza per me e non
me ne do pensiero, perché Dio già riempie
totalmente il mio cuore. Ogni donna è chia-
mata alla maternità e questa è ragione di vita
per lei; ma ci sono mille maniere di vivere
questa maternità, non solo quella carnale. Io
imparo da Maria a essere madre di anime,
anche davanti ai libri. Il mondo non com-
prende questa realtà e così muore per man-
canza di maternità...”. (Suor Emmanuel)
Guarita dopo la comunione
Ecco una delle tante testimonianze di gua-
rigioni operate dalla potenza di Dio a Medj. e
trasmessaci dalla signorina inglese Eileen
McHugo
: “Soffro di artrite reumatoide da 21
anni. Nel 1994 rimasi in ospedale per più mesi;
provai tante cure senza alcun miglioramento.
Nel 1995, oltre a una profonda depressione e
acuti dolori, per alcuni mesi fui costretta a
rimanere in una sedia a rotelle. Con qualche
miglioramento, continuavo a soffrire dolori
più o meno acuti: salivo le scale con molta
fatica perché non ero capace di piegare bene le
ginocchia e non potevo stare in piedi per più di
10 minuti. Non riuscivo ad alzare le braccia
sopra le spalle, nemmeno per pettinarmi.
Ero senza forze; mi sentivo inutile e un
peso alla famiglia.Arrivai a Medj. il 6 ottobre.
Il viaggio mi sembrava una tortura intermina-
bile, tanto che le caviglie e le mani erano gonfie
e quasi nere. La mattina dopo andai a Messa
con molta difficoltà. Il dolore era ancora più
forte e mi domandavo come avrei potuto resi-
stere a un’ora di Messa. Ma dopo la S.Comu-
nione sentii il dolore scendere giù, come una
pioggia leggera, dalla testa ai piedi. Desidera-
vo stare in piedi e stiracchiarmi.
Una volta fuori dalla Chiesa, mi sentivo
leggera come una piuma. Piangevo e dicevo a
mio padre: “Credo che qualcosa di speciale mi
sia successo in Chiesa. Vedi, riesco a piegare
le ginocchia”. Ho alzato le braccia fin sopra la
testa, poi ho provato a fare le scale: sù e giù, e
poi correndo e con le mani alzate sopra la testa.
Ho abbracciato i miei genitori; abbiamo pianto
e ringraziato il Signore per il suo Amore mi-
sericordioso. Quella stessa sera andai in cima
a Krizevac, fino alla base della croce e ringra-
ziai il Signore”.
Red
Ritiri spirituali alla casa Regina Pacis
E’ una delle più belle risposte agli inviti della
Madonna. Su iniziativa di P. Slavko si svolgo-
no già da due anni “seminari” di 5 giorni nei
quali si vive ritirati alla scuola della Vergine,
nella preghiera e nel digiuno a pane e acqua.
Incredibili i frutti di questa nuova esperienza,
a sentire i giovani che vi hanno partecipato. La
Vergine talvolta, attraverso qualche veggente,
ha espresso il suo compiacimento vedendo i
giovani intenti ad aiutarla nei suoi piani.
Ben 250 persone, in prevalenza giovani,
hanno preparato così il Natale 1994 in cinque
turni successivi. Altri 3 turni sono già pro-
grammati per la quaresima
: dal 26.02 al
2.03; dal 10 al 14.03; dal 31.03 al 6.04, inizian-
do alle ore 16 pm e terminando alle 12 am. Si
traduce per le diverse lingue.
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Non c’è più nulla da aggiungere. Tutte le
famiglie dovrebbero avere il Catechismo della
Chiesa cattolica,
una delle più belle opere del
Pontificato di Giovanni Paolo II. Quanto al
S.Padre, Maria ce l'ha presentato come il più
caro dei miei figli, che io stessa ho scelto per
questi tempi
(25.08.’94).
(Dal Diario di suor Emmanuel)
* La festa dell’Immacolata ha visto gran-
de folla di pellegrini, soprattutto dalla Croazia
e dall’Italia, America, Francia, Germania,
Austria, Cechia, Slovacchia, Polonia, Belgio e
Argentina, con molti portatori di aiuti. Al po-
meriggio sulla collina delle apparizioni si è
recitato il Rosario della Pace in 9 lingue. La
Rai-Tv italiana ha girato per alcuni giorni un
reportage su Medj. e sulla comunità Cenacolo,
con commoventi testimonianze dei giovani,
trasmesse in Italia il giorno dell’Epifania.
Per Natale grande atmosfera di pace tra i
fedeli arrivati da ogni parte del mondo. Più
numerosi dall’Italia, poi dalla Francia, dal
Nordamerica, dall’Austria e dalla Germania.
3000 persone hanno partecipato alla veglia di
preghiere iniziata alle 22 e terminata con la
Messa di mezzanotte. La TV croata, l’Associa-
ted Press e la Reuter hanno trasmesso le fun-
zioni, alle quali erano presenti diversi ministri
del governo croato.
Per Capodanno 3000 giovani, arrivati
soprattutto dall’Italia e dagli USA, si sono
raccolti alle 22 per la veglia animata in modo
stupendo dai ragazzi della comunità Cenacolo;
poi hanno accolto nel silenzio l’anno nuovo e
hanno partecipato alla S.Messa che si è con-
clusa all’1,30. Circa 40 giovani hanno prepa-
rato l’anno nuovo con un ritiro alla Domus
Pacis.
* Il seminario di preghiera e informa-
zioni, che si terrà all’Hotel Alga di Tucepi,
inizierà alle 19 di Domenica 17 marzo con la
Messa di P.Leonard Orec’ e avrà un corso
molto intenso di 3 giorni, che si concluderà
giovedì 21 con partenza per Medj. alle 9,
conferenza stampa, pranzo e visita alla Collina
delle apparizioni e alla comunità Cenacolo.
Ogni mattina si inizierà con la preghiera alle
7.30, alle 9 conferenza, poi lavori dei vari
gruppi linguistici e alla fine incontro con il
conferenziere; 12.30 pranzo; ore 15 conferen-
za e poi conversazione con il conferenziere;
17.15 Rosario, 18 S.Messa e dopo cena ado-
razione oppure incontro con i padri di Medj.
(Slavko, Jozo, Miljenko, Ivan).
I temi trattati: La Parola di Dio nei messag-
gi della Madonna (Kurt Knotzinger); Con la
Madonna nel terzo millennio (P.Ljudevit
Rupcic’); Gruppi di preghiera nel movimento
spirituale mariano (P.Slavko); Collaborazione
tra i vari centri (P.Miljenko Stojic'), ecc..
* P.Slavko in Italia - Invitato dagli amici
di Medj., assieme a Marija Pavlovic’, ha par-
tecipato dal 13 nov. ad incontri di preghiera a
Trezzo d’Adda, al Santuario di Montenero
presso Livorno, a Prato, a Bologna nella Chie-
sa di S.Martino, con grande pertecipazione di
fedeli e testimonianze di Marija.
Inoltre egli ha tenuto un “seminariodi
preghiera a Cervia, al quale hanno partecipa-
to 200 persone. L’incontro ha avuto inizio a
S.Pietro in Bagno (Forlì), la parrocchia di
Carmelo Puzzolo, autore delle stazioni della
Via Crucis sul Krizevac; e doveva concludersi
sulla collina adiacente, dove erano state collo-
cate copie delle stesse stazioni, ma a causa del
maltempo è continuato in Chiesa, dove l’arti-
sta stesso e la moglie hanno dato stupende
testimonianze personali. (Dal Press Bulletin)
* P. Slavko, accompagnato da Mirjana, è
partito il 15 gennaio per l’Africa: prima mèta
l’isola Mauritius, molto sensibile a Medj., dopo
che il card. Margeot ha fatto visita al nostro
santuario; poi essi proseguiranno per l’isola di
Riunione. Il 22 P. Slavko da solo sarà in
Uganda, dove visiterà molte città. Anche qui il
card. Wamala ha seminato bene dopo la sua
visita dell’anno scorso a Medj.
* Vicka, a causa di una persistente sinusite,
non ha potuto recarsi in dicembre sulla collina
per le solite apparizioni del martedì e del
venerdì. Vale per lei ciò che la Madonna ha
chiesto in settembre: Pregare assieme i misteri
della gioia davanti alla croce, in famiglia o in
comunità, secondo le sue intenzioni
; ed è triste
perché non lo facciamo. Vicka è poi partita a
metà gennaio per il Brasile, dove rimarrà due
o tre settimane con Sr.Elvira della comunità
Cenacolo
, la quale darà inizio a una nuova
fondazione per l’accoglienza di ragazzi in dif-
ficoltà. Esse proseguiranno poi per la Florida,
dove a Miami è aperta un’altra comunità
Cenacolo, quella di S. Agostino. La testimo-
nianza di Vicka è attesa in molte località.
* P.Jozo è tornato affaticato dal suo viag-
gio ai primi di dicembre in Inghilterra, dove ha
parlato dei messaggi di Maria e del suo ruolo
nella Chiesa oggi. E’ stato seguito ovunque
con grande attenzione. Ha incontrato privata-
mente il Vescovo anglicano Frank Seargent e
il responsabile dei rapporti ecumenici interna-
zionali, Dr.Richard Marsh, che gli ha mostrato
il suo rosario venuto da Medjugorje.
Ha parlato nella celebre Chiesa anglicana
di St.Martin des Champs, nel cuore di Londra,
dove il prete Fr.Robert Llewelyn ha concluso
la serata dicendo che nella sua parrocchia ci
sono due gruppi del rosario: “Non vogliamo
che siano i soli cattolici ad avere le cose
migliori”. Altre testimonianze hanno dimo-
strato l’interesse degli anglicani al Rosario.
Dopo l’anno dei grandi viaggi, P.Jozo non ha
per ora altri programmi: potrà dedicarsi meglio
ai pellegrini.
* La confessione fa sparire la lebbra... -
Ricordiamo l’invito di Maria: Dedicate alla
riconciliazione il primo sabato di ogni mese
(1983).
Riconciliazione vuol dire che deve
sparire anche ogni ombra di rancore, di tensio-
ne o di divisione con i fratelli: perdono totale.
Allora la confessione può far miracoli.
Ecco che cosa è successo a Pascal, un
francese di 42 anni, che aveva abbandonato
Dio e la Chiesa appena dopo la prima comu-
nione. Colpito da una conferenza su Medj. a
cui l’aveva spinto la moglie, “andai a confes-
sarmi e il prete dovette ascoltare 30 anni di
orrori... Ma quale fu poi il mio stupore nel
constatare che ero guarito anche dalla mia
malattia: un acne purulento, con infezioni alla
pelle, in faccia e sul petto, che generavano
foruncoli e pustole e susseguenti cicatrici: 9
anni di sofferenza senza alcun rimedio. Ora
dopo la confessione tutto era sparito senza
lasciar traccia, fuori che rare cicatrici. Ora
prego e corro alla Messa ogni domenica; è
sparito completamente l’odio che avevo contro
tutti e provo una grande gioia in fondo al
cuore”.
* I pellegrini pongono ai veggenti le tante
domande su questioni attuali da girare alla
Vergine: dai divorziati rimaritati agli omoses-
suali, al matrimonio dei preti, al sacerdozio
delle donne; dalla reincarnazione alle fedi
musulmana e buddista; dalle profezie cata-
strofiche al ritorno di Cristo; dalle apparizioni
all’aborto, all’ecumenismo, ecc.. Maria, che
condivide le sofferenze dei cuori, ha detto in
passato: Nel Vangelo avete tutte le risposte...
fate quello che insegna la Chiesa.
Su tutte
queste questioni la Chiesa si è già pronunciata
chiaramente: Ella ne ha il mandato da Gesù.
I SACRAMENTI VISSUTI
per diventare Chiesa viva
Su questo tema P.Tomislav Vlasic’, ac-
compagnato da alcuni membri della comunità
“Kraljice Mira...”, ha guidato a Numana (AN)
dal 3 al 6 gennaio 1996, un convegno per la
formazione delle anime offerte. Nonostante
alcune difficoltà di natura organizzativa, 700
persone hanno affollato i locali adibiti all’in-
contro, ripercorrendo in 3 giorni, come al so-
lito, le tappe del triduo pasquale (eucaristia,
penitenza e veglia di risurrezione). In tal modo
le anime sono state in grado di distaccarsi
gradualmente dai “rumori del mondo” per
immergersi totalmente in Dio. Ne è venuta
un’atmosfera carica di silenzio e di raccogli-
mento, favorita dall’adorazione notturna al
SS.mo Sacramento e copiose grazie palpabili.
P.Tomislav ha cercato di rendere vive le
realtà di grazia presenti nei sacramenti e ha
indicato come l’uomo d'oggi possa imparare,
con il loro aiuto, a camminare nella Chiesa,
attraverso la forza vivificatrice che la Chiesa
stessa ha ricevuto dal Signore.
Il Battesimo non è qualcosa di astratto, ma
una realtà concreta, viva e presente in noi che
siamo chiamati a sperimentare perché non
rimanga solamente un concetto tra le nuvole.
L’Immacolata costituisce l’esempio per ec-
cellenza di questa realtà viva: Ella risponde
pienamente a Dio, ma lo fa attraverso il buio
e l’incomprensione. La sua apertura diventa
tuttavia il luogo dove viene concepita la vita
divina
. Per questo il Battesimo trova un’im-
magine nell’Avvento e nel Natale: nell’Av-
vento le anime si aprono a Dio per preparare il
posto alla nuova nascita di Gesù e ad un nuovo
lavacro nell’acqua della Grazia.
Nei sacramenti che dovrebbero essere vivi
nei cristiani, è sempre presente una dinamica
così come è dinamico l’amore di Dio: Esso non
conosce la condizione di stasi nè di letargo.
Questa dinamica ci conduce a camminare
incessantemente nella Luce divina anche at-
traverso il sacramento della Cresima, il quale
ci permette di distinguere la verità della men-
zogna, lo Sposo dal seduttore
. La Cresima non
è solamente il sacramento della maturità cri-
stiana, ma in virtù dello Spirito Santo presente
in esso, alimenta in noi un continuo processo
di crescita spirituale nella fede, nella speranza
e nella carità.
Trattando quindi il sacramento della Ri-
conciliazione, è stato sottolineato come il cri-
stiano deve entrare in perfetta comunione con
Dio; deve incontrare in essa il proprio più caro
amico al quale affidare le debolezze, i peccati,
le frustrazioni... deve andare oltre la paura e
sentirsi salvato dal Signore
. Egli vuole venire
incontro ad ogni uomo, vuole curare tutte le sue
ferite, ungendo con il balsamo della Grazia le
profonde realtà umane. Così, attraverso
l’Unzione degli infermi, Egli favorisce la
nostra guarigione, sia fisica che spirituale.
L’Eucaristia è il cuore e il culmine della
vita della Chiesa”, afferma il Catechismo e
P.Tomislav ha sottolineato l’importanza della
preparazione che la precede, della corretta
partecipazione al sacrificio eucaristico e di
come possiamo raggiungere il culmine: Dob-
biamo semplicemente aprire il cuore, perché
in esso è già tutto presente in virtù degli altri
sacramenti, che insieme trovano la propria
massima espressione nell’Eucaristia
. Questo
cammino attraverso l’Eucaristia, non termina
con la risurrezione, ma prosegue verso Dio
attraverso l’ascensione, dove l’Eucaristia rag-
giunge il suo vertice poiché trova compimento
nella SS. Trinità.
Il panorama è stato infine completato con i
“sacramenti del servizio”, così come vengono
chiamati dalla Chiesa, o “sacramenti della mis-
ULTIME: Marija Pavlovic' Lunetti
il 24 gennaio ha dato felicemente alla luce il
suo secondogenito, Francesco Maria.
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è trovata in un’alta congiuntura come si trova
oggi, con aperture di orizzonti e attese mai
finora verificate: non c’è motivo alcuno per
avere nostalgia di una Chiesa forte, ma legata
al mondo, dei periodi d’oro del passato. Inoltre
la mancanza avvertita oggi di grandi persona-
lità, sia come maestri nel pensiero, sia come
guide politiche di popoli, provoca un vuoto di
autorevolezza e fa guardare spesso in direzione
della Chiesa, attendendo da lei qualcosa che
non può venire da altrove. E questo esige
risposte chiare.
2. Il cristianesimo non è solo un sentire
religioso o un’etica, ma una fede, che
parte da una Parola e da un Evento
- Il
messaggio da “rinnovare”, senza modificarne
i termini, è con tutta evidenza il Vangelo
stesso, senza deviare per timidezza o alla ri-
cerca di altre cose più stimolanti. Si tratta di
capire come e quanto il Vangelo sia capace,
sulle nostre labbra e nella nostra pastorale -
oltreché nella vita- di diventare, per la nostra
generazione, in qualche modo “nuovo”: pro-
blema difficile a cui tentiamo umilmente di
dare qualche risposta.
Il primo “rinnovamento” decisivo do-
vrebbe consistere nel presentare il cristiane-
simo
, con estrema chiarezza, come fede. Difatti
rischiamo anche noi continuamente di cadere
in uno scadimento (sale che può diventare
insipido), nel quale cerca di adescarci il mon-
do: farci scadere a “religione”, cioè a senti-
mento dell’oltre misterioso della vita, che va al
di là dell’immediato concreto. Ottimo davvero
il “sentire religioso”. Anche la Chiesa cerca -
oggi con particolare fatica- di risvegliare l’uo-
mo alla percezione delle realtà non visibili. Ma
è questo il suo compito principale? Se fosse
così, la sfida dell’Oriente o delle esperienze
legate ai mondi ambigui dello yoga o della
magia, tanto in auge oggi, ci troverebbe molto
spesso perdenti!...
Né dovremmo accettare facilmente l’in-
terpretazione del cristianesimo come “etica
(regola morale di vita); anzi come “supple-
mento di etica” offerto a un mondo che sempre
più mostra non solo di non possederla, ma di
averne bisogno essenziale per vivere - conti-
nuando naturalmente a essere mondo. Certo il
cristianesimo è un’etica e lo è sempre stato, a
differenza di altri mondi religiosi, perché la
rivelazione biblica presenta con evidenza as-
soluta l’inscindibilità tra Dio e “luce”, tra
culto e “bene”, tra verità e rettitudine.
Ed è vero che questo mondo sta andando
alla malora per la perdita di punti di riferimento
etici della più elementare semplicità e per
dottrine troppo facilmente accettate, che si
sono proposte il superamento (un tragico “ol-
tre”) del confine tra il bene e il male. Ma resta
che il cristianesimo non può ridursi a questo:
l’etica cristiana non è che l’espansione e
l’epifania della fede. Il cristiano deve agire
bene perché è suddito e figlio di Dio, perché
ama ed è amato da Cristo, perché crede nella
redenzione e nella risurrezione: in questo si
qualifica anche il suo amore per i fratelli.
Le due dimensioni sopra accennate (la
religiosa e la etica) non posson dunque essere
trascurate
, o peggio ignorate, ma non sono
ancora il cristianesimo: e tutte le sollecitazioni
che ci vengono oggi a viverlo o a presentarlo
in questa luce, hanno qualcosa di sinistro,
hanno in sé una menzogna che va confutata.
Ma allora che cosa significa che il cristianesi-
mo va presentato come fede? La fede deve
essere intesa quale indissociabile, coerente e
organica connessione di certezze di pensiero e
di scelte o indicazioni di vita.
Ma queste indicazioni di vita derivano
immediatamente dalle realtà rivelate e da
eventi compiuti
: la Parola che viene da altro-
ve e l’Evento oggettivamente compiuto e >
sione”: l’Ordine sacerdotale e il Matrimo-
nio
. La vita delle anime offerte, sostenute dai
sacramenti vissuti, in conclusione, non è
niente’altro che la vita e la missione vissute da
Maria e dai Santi: diventare “sacramento vi-
vente
” nella Chiesa di Cristo. Molti presenti
per la prima volta hanno sentito il desiderio di
offrire la propria vita al Signore e di far parte
delle fraternità delle anime offerte, realtà vive e
attive in ogni regione d’Italia.
La celebrazione eucaristica dell’Epifania ha
segnato il termine di un incontro che tuttavia
rimane aperto, poiché i partecipanti si sono
impegnati ad approfondirne i contenuti attra-
verso la lettura dei testi biblici suggeriti a
questo scopo. In questo modo essi saranno in
grado di proseguire il cammino fino al prossi-
mo convegno sulla Chiesa viva. fra Kresimir
Questo Convegno si terrà dal 18 (ore 17) al
21 aprile a Numana AN, tel.071-82425/7390036.
Eucaristia vivente, notiziario trimestrale (an-
che in francese, croato e tedesco) per le anime
offerte; e i 12 volumetti con i corsi di P.Tomislav
e relative audiocassette in italiano: si chiedono a
Kraljice Mira, S.Maria Colleromano, I-65017
Penne PE, offerte al ccp proprio: 18537654.
"Innamoratevi del SS. Sacramento"-
"Onora la SS.Eucaristia con tutti i mezzi: par-
tecipando alla S.Messa, alle esposizioni e bene-
dizioni del SS.Sacramento, trattenendoti quan-
do e quanto ti è permesso, pensando che Io sono
là realmente, come ero a Nazareth, a Betania o
con i miei discepoli. Abbandonare il mio
tabernacolo per andare a pregare altrove
, è
fare ciò che avrebbe fatto la Maddalena se,
lasciandomi, se ne fosse andata via da me per
pregare in un’altra stanza... Non accorrere alla
mia voce, quando ti invito a tenermi compa-
gnia, lasciarmi solo e non venire, o non venire
prontamente, è non trascorrere con gioia, con
appassionato desiderio, tutto il tempo possibile
presso di me, come si fa quando si ama" (Gesù
a Padre de Foucauld).
“Adoratelo nelle vostre Chiese” - Il
S.Curato d’Ars aveva un vecchietto che passava
ore e ore in Chiesa. “Brav’uomo, che cosa dite
al Signore in tutto questo tempo?” E lui: “Non
gli dico niente, io lo guardo e Lui mi guarda.
Basta.” Non abbiate paura se, rimanendo in
adorazione avete momenti di noia. Al sole ci si
scalda, anche se non si pensa a niente.
Il potere dell’Eucaristia - Il colmo del-
l’amore di Gesù, facendosi pane, è anche il
colmo della sua umiliazione, del suo annienta-
mento: non solo si fa uomo, ma si offre come
pane per essere da noi mangiato. Un giorno il
Papa fece un esorcismo a una certa signora, che
conosco bene, ma quella si era dimenata, divin-
colata, senza essere liberata. Finito l’esorcismo,
il Papa le disse: “Ecco, domattina celebrerò per
te la S.Messa”. E in quel preciso momento il
demonio partì da lei. “E’ l’umiltà che attira le
grazie di Dio. Guardate che umiliazione è quella
di Gesù, di farsi pane!”
(Don Amorth)
A Phoenix negli USA, dopo un lungo e
faticoso incontro con il popolo, il Papa entra in
episcopio, accennando a qualcosa; gli chiedono
se ha bisogno di bere, data l’afa, o dei servizi,
o di riposo. “Dov’è la cappella?” -chiede lui-
e vi rimane da solo per 20 minuti. (P.Jozo)
Suor Lucia di Fatima, carmelitana a
Coimbra, ormai vecchierella (83 anni) e sorda,
ha fatto testamento circa la sua sepoltura. Con
sommo dispiacere delle consorelle, ha espres-
so il desiderio di essere sepolta a Fatima,
accanto a Giacinta e Francesco. E siccome era
molto legata in particolare a Giacinta, è già
stato preparato per lei il posto proprio accanto
alla sua tomba. Perciò, quando il Signore vorrà
chiamarla a sé, noi potremo andare a pregare
sulla sua tomba a Fatima, insieme a quella dei
due fratellini. Grazie.
E’ necessaria una profonda
svolta nell’evangelizzazione
(II)
c. Come è stata recepita finora,
l’evangelizzazione?
- A che livello sono, di
consapevolezza e di chiarezza di scelte cristia-
ne, le generazioni che sono passate sotto il
nostro controllo, che sono vissute nei nostri
oratorii, che hanno fedelmente frequentato la
Messa domenicale, luogo privilegiato dell’an-
nuncio abituale: le persone che abbiamo - per
certi versi, indiscutibilmente! - annoverato fra
i “buoni cristiani”? Oltre a una vita morale
spesso - ma non sempre - irreprensibile, che
cosa c’è di cristiano nel loro pensare più pro-
fondo, quale coscienza hanno del mistero fon-
damentale della fede, quale concezione di quel
cristianesimo che li accomuna, in compiaciuta
solidarietà, con tanti altri? La loro sprovve-
dutezza, sul piano della fede e dei costumi, è
talvolta gravissima. Si sente dire talvolta: “que-
sto, nessuno mai ce lo aveva detto” e, non
sapendo, sono privati di quello slancio di gioia
e di generosità che deve costituire la caratte-
ristica inconfondibile di un cristiano vero.
Perché, diciamocelo con chiarezza, infine,
che cosa pensiamo noi che debba o possa
essere, un “cristiano”? Sulla base di queste
premesse, occorre dire che il rinnovamento
dell’evangelizzazione non deve e non può con-
sistere soltanto in una ripresa di slancio -
rischierebbe, in tale caso, di smorzarsi ben
presto, nella inevitabile stanchezza e nella
delusione del poco poetico quotidiano - ma in
una vera svolta, in una riforma profonda. La
Chiesa secondo l’espressione di Giovanni 23
deve sempre ricominciare e - per grazia dello
Spirito che la inabita - ne è sempre capace.
Annunciare di nuovo Cristo nella
potenza dello Spirito
1. E’ il tempo propizio - Anzitutto contro
tanti luoghi comuni, l’autore precisa che non è
che “oggi sia tutto cambiato”: l’uomo nel suo
profondo è sempre quello in tutti i tempi e in
tutte le culture; e anche il suo agire, le sue
passioni, le sue brame, le sue follie sono le
stesse nel corso dei tempi. Semmai la novità
del nostro tempo ha dei riscontri interessanti
e rivelatori con i fenomeni del tardo Impero.
Ma poi, siccome ci sono u
omini di culture
lontanissime tra loro, e anche quei tre quarti
dell’umanità che lasciamo morire d’inedia o
massacrarsi nelle guerre, sarebbe un errore
imperdonabile dimensionare la nuova evange-
lizzazione su un tipo di “homo modernus” (di
cui tanto si parlò al Concilio e dopo), rispon-
dente a un modello borghese, mitteleuropeo o
americano, che appare alla TV o nelle stermi-
nate pellicole che ne raccontano la stupida vita.
Tutta la ricerca della nuova evangeliz-
zazione non deve essere spostata sul binario
morto di nuovi modi di porgere l’annuncio,
corrispondenti a nuovi modi -presunti- di vi-
vere e di sentire... Ma i nostri giorni impongo-
no nuovi confronti con realtà che fino ad ora
non si erano affacciate all’orizzonte, come
l’aggressività delle religioni e delle ideologie
che si pongono come alternativa alla presunta
insufficienza e sconfitta storica del cristiane-
simo: vedi, più ancora dell’Islam, il buddismo
con la sua forza di espansione e la coscienza di
universalità, che promette una felicità fatta di
pace e di consenso al destino. E poi l’impatto
con le nuove ideologie, non più quella mitica
del marxismo, ma quelle che si pretendono
scientifiche, sociologiche e psicologiche; e in
genere con uno scientismo sicurissimo di sé e
del tutto insensibile ad ogni afflato religioso...
Ma a questi nuovi rischi e attacchi corri-
spondono nuove possibilità di evange-
lizzazione
, al punto che raramente la Chiesa si
background image
Anche Cristina ha pagato
il figlio con la vita
“Non cesso di dirti grazie,
o Dio, quando soffro”
La vita del terzo figlio ha avuto come
prezzo la propria vita. Maria Cristina Cella a
26 anni è stata uccisa da un tumore, che lei non
ha permesso ai medici di curare, per non
mettere in pericolo la vita del bambino che
cresceva nel suo seno. Era una ragazza sem-
plice di Cinisello (Milano): nulla di straordi-
nario nella sua vita di studente universitaria, di
sposa, di madre, tranne che il suo dono. Già
colpita da un sarcoma, che le era stato aspor-
tato a 18 anni, e poi completamente guarita, si
era sposata con un giovane di Carpanè, un
paesino ai piedi del Grappa, il 2 febbraio 1991
e lì ha dato alla luce i suoi 3 figli. Cristina è
morta il 22 ottobre ’95: “La mamma è andata
lontano, in Paradiso” dicevano i bambini e non
solo loro.
Ma ecco come la madre stessa racconta per
lettera la sua vicenda al bambino di 1 anno, un
mese prima di morire: Caro Riccardo, tu devi
sapere che non sei qui per caso. Il Signore ha
voluto che tu nascessi nonostante tutti i pro-
blemi che c’erano. Papà e mamma, puoi ben
capire, non erano molto contenti all’idea di
aspettare un altro bambino, visto che France-
sco e Lucia erano molto piccoli.
Ma quando
abbiamo saputo che c’eri, ti abbiamo amato e
voluto con tutte le nostre forze.
Ricordo il giorno in cui il dottore mi disse
che diagnosticavano ancora un tumore all’in-
guine. La mia reazione fu quella di ripetere più
volte “Sono incinta! Sono incinta! Ma io dot-
tore sono incinta!
. Per far fronte alle paure
di quel momento ci venne data una forza
smisurata di volontà di averti. Mi opposi con
tutte le mie forze al rinunciare a te, tanto che
il medico capì tutto e non aggiunse altro.
Ora, Riccardo, sei un dono per noi. Quella
sera in macchina, di ritorno dall’ospedale,
quando ti muovesti per la prima volta, sem-
brava che tu mi dicessi: “Grazie, mamma, che
mi vuoi bene!”. E come non potremmo non
volertene? Tu sei prezioso, e quando ti guardo
e ti vedo così bello, vispo, simpatico... penso
che non c’è sofferenza al mondo che non valga
la pena per un figlio. Il Signore ha voluto
ricolmarci di gioia: abbiamo 3 bambini stu-
pendi che, con la sua grazia, potranno cresce-
re come Lui vuole. Non posso che ringraziare
Dio perché ha voluto farci questo dono gran-
de, che sono i nostri figli. Solo Lui sa come ne
vorremmo altri, ma per ora è davvero impos-
sibile.
(Cristina: da Marostica, 24.09.1995)
“La serenità e la pace è l’eredità che ci ha
lasciato -dice il marito Carlo Mocellin-”. Poi
racconta: “Quando l’ho conosciuta, lei 16 anni
e io 19, ho subito pensato a lei come alla
migliore madre per i miei figli. Ha sempre dato
tutto quello che poteva dare, anche nelle pic-
cole cose. Ed era sempre contenta. Non si è mai
messa in mostra, non aveva impegni partico-
lari in paese o attività di volontariato. Ma ogni
cosa che le capitava tra le mani acquistava
valore, ogni incontro, ogni momento. Mi ripe-
teva: «Non sprecare nulla, ogni respiro è im-
portante»... Ci siamo sentiti la famiglia più
felice del mondo, anche se le difficoltà non
mancavano, eppure a noi non è mancato niente
perché la nostra famiglia era unita nell’Amore
che il Signore ci ha donato...
La sofferenza è stata solo una grazia,
una buona maestra: è una lezione che ho im-
parato solo da poco, da 6 o 7 mesi, grazie a
Cristina. Lei la sofferenza l’ha subito accettata,
anzi l’ha chiesta; sapeva che nella vita poteva
dare di più e non poteva accontentarsi di tutto
il bene che fino a quel momento aveva donato.
Una lezione raccolta nel foglietto-testamento
lasciato sul comodino dell’ospedale di Bassano:
«Signore, tu sei così buono che hai voluto
riempirmi di gioia; comincio ad amare questa
sofferenza, che mi sta diventando amica, per-
ché mi sta portando a Te. Ti amo, Gesù. Vorrei
gridarlo a tutti questo amore che sento; e sento
che anche Tu mi vuoi un bene immenso
».
Una lezione che a Carlo ha fatto cambiare
prospettiva, una lezione che sconvolge i criteri
imposti dal mondo: “Non cambierei niente di
quel che è successo, i momenti di gioia e i
momenti di sofferenza. Il nostro cammino è
stato un cammino di fede e abbiamo compreso
che c’è una sproporzione infinita tra il tempo
che ci è dato qui e l’eternità che ci aspetta...
Nella sua lunga sofferenza ha sempre accettato
tutto, certo aveva voglia di vivere e di ritornare
insieme alla sua famiglia, ma si è messa nelle
mani del Signore, perché sapeva che solo in
Lui c’è il vero amore e Lui avrebbe fatto tutto
per il suo bene e per il bene della sua famiglia”.
«Ti affido il mio papà -scriveva ancora gli
ultimi giorni di vita-. Insegna al suo cuore che
soffrire con Te è dolce, che ogni croce con Te
è leggera, perché se la doniamo a Te, sei Tu che
la porti, non più noi. Insegnagli ad amarTi;
allora anche il dolore più grande diverrà per
Lui gioia... Proteggi e sostieni la mamma: falle
capire che con Te nulla è sprecato». L’ultimo
desiderio? Chiedeva al Signore di rincontrarci
tutti un giorno in Paradiso. «Vedrai che ci
arriveremo»”.
Il parroco di Carpanè, Don Teofano Rebuli,
che ha assistito a lungo M.Cristina, le aveva
chiesto più volte di fare una novena a Gianna,
anche lei madre-vittima e proclamata beata.
“Alla mia proposta rispondeva: «Perché devo
pretendere di guarire? Che cosa ho in più o di
diverso da tanti altri che muoiono quando
vengono colpiti da questo male? Che cosa
posso avere di più di quello che ho avuto?».
E 5 giorni prima di morire: «Tu, Signore,
mi vuoi da sola per parlare al mio cuore. Ho
paura, ma non tanta, perché Ti sento. Sei qui al
mio fianco e mi sussurri dolci parole che mi
fanno gioire. Vorrei sentirti indispensabile come
l’aria che respiro... Accresci la mia fede... Tu
solo mi riempi, senza di Te c’è il vuoto». Il 22
>verificato, cioè la storia della salvezza (non
idea, né mito, né simbolo, né ideale). L’assen-
za di questa dimensione di fede, riferita al-
l’evento compiuto della rivelazione, della cre-
azione e della redenzione, spiega il facile suc-
cesso delle religioni orientali, che evitano que-
sta pietra d’inciampo e si gloriano di basarsi
solo sulla ragione (Buddha è il più severo
critico del mondo religioso, come “mito alie-
nante”).
Ma solo se si presenta così, quale esso è per
volontà di Dio, il cristianesimo riesce a non
essere inglobato in una visione ancora monda-
na e asservito alla città degli uomini, “intona-
cando il muro cadente” di una società iniqua
e omicida. Solo così esso conserverà intatta la
sua libertà e la sua dimensione profetica. (testo
con riduzione e adattamenti redazionali)
- II, continua - Don Umberto Neri
ottobre 1995, giorno della sua morte, ripeteva:
«Fare la tua volontà è la mia pace». E pronun-
ciava fino a un’ora prima di morire i nomi dei
suoi bambini con una preghiera”.
Era una mistica, non ha dubbi il parroco.
Signore, credo che tu vuoi solo la mia felicità!
-confidava M.Cristina al suo diario così ricco
di spiritualità, in un ritiro a Brescia-. Perciò,
eccomi: prendimi tutta, fa’ di me ciò che Tu
vuoi: non importa se mi vuoi mamma o suora,
ciò che importa realmente è che io faccia solo
e sempre la tua volontà.
Ciò che Tu sceglierai
per me sarà la via per arrivare alla gioia
piena. Voglio fidarmi di Te, anche se so di
soffrire, di rimanere spesso nel dubbio.
.. Fammi
pure soffrire perché è nella sofferenza che
incontro Te, la salvezza
(30.12.1985). Queste
cose le scriveva a 16 anni e il Signore l’ha presa
sul serio.
E ancora durante la chemioterapia: Non ti
ho chiesto di allontanare da me la sofferenza,
ma solo di viverla come Tu vuoi, perché solo
la tua volontà conta
; la nostra di uomini è
troppo corrotta dall’egoismo, dalla paura, dallo
scoraggiamento. Tu
, che sei vicino ai più
sofferenti, aiutali e confortali come hai fatto
con me, donando loro una guarigione spiri-
tuale prima ancora di quella fisica. Grazie, ho
fiducia in Te
(16.02.1988). Quali e quante
ferite, prodotte ovunque dalla cultura della
morte, guariscono e riscattano da sole, tali
vittorie della fede e della vita! * *
Le piaghe aperte della Bosnia
Dopo tanta guerra, grazie a Dio, le armi
tacciono. Ma la pace è molto lontana. Con gli
accordi di Dayton restano sancite purtroppo la
pulizia etnica e le conquiste territoriali del più
forte: popolazioni intere, come i croati della
Posavina, abbandonate ai nemici di ieri; i serbi
di Sarajevo che rifiutano di stare sotto i
musulmani. E quanti profughi volontari vanno
a ingrossare le file dei tanti già sradicati dalle
proprie terre! E poi le contraddizioni: una
Bosnia “indivisibile” divisa in 2 entità statali;
uno stato con 3 diversi eserciti; metà del paese
(49%), che va a un terzo della popolazione (i
serbi, 33%)! E chi assicurerà il rimpatrio di
centinaia di migliaia di profughi e di sfollati e
assicurerà loro un tetto e un vivere umano?
Intanto un grande spiegamento di soldati e di
mezzi garantiscono almeno il tacere delle armi:
e poi? La pace è tutta da costruire e la affidiamo
alla Regina della Pace.
“L'avete fatto a Me!”
Siccome gran parte degli aiuti, per le po-
polazioni della Bosnia sono partiti dal movi-
mento di Medj. (anche se i media lo ignorano),
presentiamo ancora ai lettori le pene e gli
strazi, di cui sono testimoni gli amici portatori
di aiuti, perché non li dimentichiamo. E’ la
voce della Madonna che piange sui suoi figli e
vuole consolarli attraverso di noi.
“Lungo il percorso -ci scrive Luciana
Randon- (tel 039-955183) abbiamo trovato
villaggi completamente bruciati, deserti, case
ancora in fiamme e ci indicavano fosse comu-
ni... A Jaice, dopo 3 anni, son tornati 8.000 dei
50.000 abitanti, e 4.700 sono rimasti sotto le
bombe: non c’è una casa intatta, le chiese
distrutte, non c’è telefono, né acqua, l’elettri-
cità scarseggia; nell’ospedale i pazienti sono al
freddo completo... Drvar e Kupres città fanta-
sma sui monti, pressoché distrutte, ora isolate
dal ghiaccio e dalla neve. I medici di Drvar
supplicano attrezzature per l’ospedale: il più
vicino è a Livno, 100 km”. (8 gennaio)
Così conclude Alberto Bonifacio (0341-
368487tel, 368587fax) la sua non meno tragica
descrizione: “E’ arrivato il duro inverno
bosniaco. Il pensiero e la preghiera vanno ai
profughi e ai senza tetto, che si coprono con un
background image
Respons.:Alberto Lanzani, Tip. DIPRO, Roncade TV
telo e non hanno nulla per scaldarsi; e da
mangiare? Non rinunciamo ad aiutarli. Siamo
limitati, stanchi, bloccati dalle burocrazie. Si-
gnore, abbi pietà di loro e anche di noi!”
E P.Urbano della Caritas francescana (tel
085-880132 PE) osserva: “La nostra vita è
divenuta un andirivieni, brutta copia della sca-
la di Angeli nel sogno di Giacobbe! Discen-
diamo verso le miserie dell’altra sponda por-
tando soccorso, viveri, indumenti, medicinali.
E ritorniamo trascinandoci dietro un mare di
lacrime, di bisogni urgenti, di implorazioni e di
pietà... Un mare che, al rientro nella patria
cosiddetta civile, progredita, cristiana... si in-
frange spesso con un oceano di indifferenza, di
egoismo, di rifiuto ad ogni senso umanitario.
Amico! sapessi quale strazio assistere a
continui spot televisivi sul mondo animale, che
sconfinano nel morboso e non avere chi assiste
una sola famiglia abbruttita dalla miseria... Tu
sei cristiano e porti impressa nel cuore l’im-
magine del Buon Samaritano che, per salvare
noi, lascia il suo cielo di gloria, gridandoci: Va’
e fa’ anche tu lo stesso!
(Lc 10,3)
Le altre voci le trovate sull’elenco completo
dei portatori di aiuto: Eco 121 p.7. Ma ben più
numerosi sono quelli che lì non si trovano, ma
che Dio vede. Tra gli altrui: Chiarina Daolio,
tel/fax 0332-487613; 0337-403131: in un anno
400 tir e 25.000 tonnellate di roba; Adalgisa
Rossini di Camerano AN, tel 071-731038;
Mirella Pincelli di Finale E. RE: 0535-91959.
I LETTORI SCRIVONO
Chiedendo su Vassula...
- Non c’è che
da uniformarci al giudizio della Congregazione
della dottrina della fede, che “invita tutti i fedeli
a non considerare come soprannaturali gli scritti
e gli interventi di Vassula Ryden... e i Vescovi
a non accordare alcun spazio nelle loro diocesi
alla diffusione delle sue idee”. La Chiesa, come
madre, mette alla prova i carismi e in guardia i
figli meno preparati, e prende tempo prima di
pronunciarsi definitivamente. Quanti fuochi
“soprannaturali” si sono spenti, col passar del
tempo!
Ma la dichiarazione del 6 ottobre ’95, che,
a differenza del solito, non porta la firma del
Card.Ratzinger né di alcun altro responsabile
della Congregazione e riconosce in quegli scritti
“certi elementi positivi”, potrebbe domani es-
sere mutata, come è avvenuto per tanti profeti
antichi e moderni, che in un primo tempo
furono condannati: da S.Giovanni della Croce
a S.Alfonso; dalla B.Faustina Kowalska a P.Pio.
L’ora della croce è giunta anche per la sorella
greco-ortodossa, che ha portato acqua al mu-
lino dell’Unità della Chiesa e della fedeltà al
Papa, molto più di tanti teologi che fanno
correre il veleno dell’incredulità nelle vene
della Chiesa.
Forse più che elementi di dottrina, ha influ-
ito sul giudizio negativo il pericolo di fanatismo,
per cui certi sostenitori facevano di Vassula una
bandiera, appoggiandosi in modo assoluto sulle
sue parole soggette ai limiti umani, più che sulla
Parola di Dio “stabile in eterno” e sulla Chiesa
che ne è depositaria e che possiede in se stessa
il fuoco dello Spirito per incendiare il mondo
(confronta al riguardo Eco 101, pag 4). E’ uno
sbaglio in questi casi dire “tutto buono” o
“tutto cattivo”, col pericolo di estirpare il
buono che c’è e che è stato riconosciuto, o di
esagerare facendone quasi una Scrittura divi-
namente ispirata
(cfr 2Tim 3,16), anzi “detta-
ta” da Gesù stesso.
La notifica di cui sopra non potrà impedire
di leggere i suoi scritti, perché non c’è stata una
proibizione per i fedeli, ma solo una messa in
guardia. I fedeli hanno dalle Scritture un criterio
sicuro per regolarsi: Non spegnete lo Spirito,
non disprezzate le profezie, esaminate ogni
cosa, tenete ciò che è buono
(1Tes 5,19).
L’Arcivescovo Franic’, con la sua autorità
di teologo del Concilio, afferma in una lettera:
“Leggendo i messaggi di Vassula Ryden e
sapendola figlia della Chiesa ortodossa, sono
stato molto impressionato trovando la fedeltà,
direi assoluta, dei suoi scritti a tutte le verità
rivelate, come sono insegnate dalla Chiesa cat-
tolica... Anzi mi sento in dovere di dichiarare
che alcune verità entrate un po' in crisi nella
nostra Chiesa, sono riaffermate nei libri di
Vassula in modo sorprendentemente fermo...”
Nel successivo esame di alcuni punti, affer-
ma tra l’altro che non ci sono errori “quando lei
chiama talvolta Cristo Abba o Jahvé (cfr Isaia
9,5) e nemmeno quando lei dice che Cristo verrà
in questo mondo a creare un periodo di pace,
perché si tratta di venute storiche di Cristo in
questo mondo, tramite la sua Chiesa, che sarà
rinnovata, in modo che la presenza di Cristo sia
più visibile a tutti gli uomini di questo mondo,
come promise la Madonna, Regina dei profeti,
a Fatima e a Medj...” Alla fine si unisce ai
Vescovi e ai teologi che difendono l’autenticità
e la sincerità della veggente. (Spalato,18.11.’95)
i suoi figli a leggerlo, e solo per amore. Ma la
fortuna che questo piccolo bollettino riscuote
nel mondo, non ci parla di una benedizione
speciale del cielo?
Finché la Provvidenza non disporrà diver-
samente, per ora c’è un solo rimedio per chi ha
la vista debole o fa fatica a leggerlo così: la
copia ingrandita
. Basta chiederla al Centro
Maria, cas.post. 11/33, 00141 Roma, tel 06-
86800555, aiutandolo con un’offerta.
"Perchè devo essere così instabile
, Si-
gnore, e soccombere alla tentazione, anche se
rimane la fiducia in Te?" ci chiede un’anima
sincera (D.M.). Lui ti risponde: Non hai ancora
imparato ad aggrapparti a Me, a legarti a Me,
ad aver bisogno di Me come dell’aria che
respiri; a fare ogni passo con Me o con mia
Madre, a non fidarti minimamente del tuo io
corrotto, che torna all’assalto sotto l’influsso
di satana:
Senza di Me non potete fare nulla.
Dona continuamente a Me la tua debolezza.
Allora potrai dire: quando sono debole allora
sono forte. Ripeti sempre le parole con cui la
Chiesa antica, la Chiesa dei martiri, risponde-
va agli assalti di satana:
Gesù è il Signore!
Cristo vince! Nel Nome di Gesù salvatore no-
stro! Maria te le suggerisce e le dice con te.
Gesù poi non dice mai basta nel perdonarti.
Grida: Resta con me, Signore, perché si fa sera.
AbbracciaLo strettamente come la Maddalena
perché non ti sfugga. Egli vuol vedere quanta
fiducia hai in Lui. Poi tutto è fatto.
Perché Eco non è stampato con ca-
ratteri più grandi?
ci chiedono ancora. Come
spesso abbiamo detto, è sempre stato anche il
nostro desiderio per accontentare i lettori. Inve-
ce Eco è tuttora un bambino obbligato in fasce
troppo strette, perché... non ha mezzi: e non
dimentichiamo che è gratuito, e tale deve rima-
nere! Siamo di fronte a un dilemma.
Per ingrandire i caratteri occorrerebbe: a) o
ridurre parte del materiale che è preparato scru-
polosamente per le esigenze spirituali di tanti
piccoli di diversa provenienza, sparsi su tutto il
globo (15 lingue), tenendo conto del nostro
scopo formativo ed ecclesiale. Siamo sempre
costretti a far stare molto materiale in poco
spazio, riducendo gli articoli all’osso -ve lo
dico io che curo gli articoli pezzo per pezzo e
continuo a tagliare e a limare;
b) oppure stampare Eco in formato più
grande. Ma questo comporterebbe un aumento
di spese per stampa e posta: da 85 milioni si
passerebbe a 120-130; con una rivoluzione
anche nella spedizione (fatta in famiglia!) per il
peso maggiore delle copie singole e dei pacchi.
Questa mèta è per ora irraggiungibile, perché le
offerte coprono appena le spese attuali, tenendo
conto che anche per questo abbiamo già dovuto
ridurre i numeri che escono ogni anno.
Conclusione: Maria vuole Eco così “picco-
lo, disadorno, fitto come la Bibbia”, ci diceva
Sr.Dominique (Eco 119, p 8, c 3; vedi anche
Eco 107, p 8, c 1 sul nostro scopo). E tanti altri
lo apprezzano così, come dono della provvi-
denza e come segno di piccolezza e di povertà,
senza altra attrattiva che non sia la sostanza della
Parola di Dio, in modo che sia Maria ad attirare
I lettori scrivono..
. per dirci che cosa
compie Maria attraverso questo piccolo foglio
che le fa Eco - A Montreal in Canada il gruppo
di preghiera, sempre più nutrito e fervoroso
riproduce 5.000 copie di Eco in inglese e 6.000
in francese e ora ha iniziato anche una trasmis-
sione radio: “la Madonna moltiplica le gra-
zie”(Michele Cacchione). I Servos da Rainha
di Brasilia sono arrivati con l’edizione porto-
ghese a 210.000 copie, distribuite in tutti gli
stati. In Columbia P.Querubin ne riproduce
4.000 in spagnolo. Sorprendente: a Jakarta P.
Jozo ha trovato l'Eco stampato in lingua locale!
Tra le lingue estere da noi gestite, il fran-
cese è a quota 42.000, con circa mille in più ogni
numero. E il tedesco in Svizzera vola, grazie a
Otto Müller. Ma non credano di essere meno
degni del grazie di Maria e nostro, i collabora-
tori o distributori, che non possono vantare
grandi risultati: l’amore li può ben fare primi!
L’Eco va bene così, ci consolano due let-
tere tra le tante. Da Huaraz (Perù): “Grazie per
la semente preziosa dell’Eco di Maria, che sta
cambiando poco a poco i cuori della gente della
mia parrocchia. Molto indovinata è la parte
dedicata alla Chiesa e al Magistero Pontificio, di
cui qui siamo all’oscuro” (P.Stefano).
Dal Kenya: “Le confesso di aver sempre
avuto antipatia per i bollettini di quel tipo: gli
do un’occhiata e poi li getto nel fuoco; ma
questa volta ho aperto Eco per curiosità e sono
andata fino in fondo senza rendermi conto di
che ora fosse. Forse la Madonna mi sta chieden-
do qualcosa di particolare: pagine di questo
genere non lasciano indifferenti. In breve su due
foglietti da pochi soldi ci sono notizie sulla
Chiesa, il pensiero del Papa, fatti ed esempi che
non si troverebbero in 10 settimanali. Ringrazi
i suoi amici e dica di continuare a scriverlo così:
di carta, foto e immagini sono piene le case e i
conventi...” (Sister Fulgenzia - Ol’Joro Orok)
A tutti i postini di Eco dedichiamo questa
lettera: “Sono una postina della Madonna. In
un bel gruppetto da 3 anni il mercoledì ci
rechiamo in bicicletta a un Santuario (sulla via
Postumia, CR) e lungo il tragitto di 12 km
recitiamo il Rosario intero per tutte le persone
a cui distribuiamo Eco; poi partecipiamo alla
Messa e preghiamo sul luogo dove Maria nel
1600 apparve a una bambina sordomuta gua-
rendola. In tutti questi paesi attorno, fino a
esaurire le nostre conoscenze, abbiamo acceso
con la piccola fiaccola di Eco tante luci e la notte
sembra meno buia. Quando sospende l’uscita di
Eco per i suoi doveri pastorali, io sono contenta,
lo confesso, perché tutti riposiamo un poco e la
sosta acuisce il desiderio. (Emma Beltrami).
Grazie, Maria, perché ci sono ancora que-
ste anime piccole e sincere, come sono i nostri
distributori, che prendono della tua semplicità
e allietano il cielo e gli uomini con il loro umile
servizio
.
Per l’uscita più rara di Eco e per il con-
seguente accumularsi di materiale da pubblica-
re, ci scusiamo di non poter ospitare segnalazioni
o interventi come prima. E’ sempre gradita la
collaborazione con brevi scritti interessanti,
notizie, testimonianze secondo lo spirito di Eco.
La grazia e la pace di Dio nostro Padre e del
Signore nostro Gesù Cristo, nell'unico Spirito,
siano con tutti voi. Amen.
Villanova Maiardina, 26.01.96
background image
* P.Jozo parla davanti alle tante persona-
lità che incontra alla stessa maniera che al
popolo e non cessa di dire la parola di verità
a questo mondo angosciato e pieno di paure.
“Con il Rosario io sono coperto dal manto
della Vergine. L’uomo che prega mette sotto
questo manto tutti quelli che ama e il mondo
intero, tutti quelli che ne hanno bisogno. Chi
prega è più attivo di tutti perché protegge il
catturato e internato nel campo di Vojnic’.
Spinto da un richiamo interiore il 29 sett.’91,
Ivica si avvia a piedi attraverso territori occupati
dai serbi, compresa Knin, mettendo in conto
anche la possibilità di rimetterci la vita come
pegno per la pace. Finì ben presto in prigione,
dalla quale uscì dopo 113 giorni. La morte
sembrava sempre a due passi da lui, eppure in
4 mesi non è mai stato malmenato. Anzi, rifiu-
tatosi di maledire il Card.Kuharic’, il Papa e la
Chiesa cattolica, ebbe come risposta l’assicura-
zione che nessuno internato sarebbe stato mal-
trattato. Dopo 2 mesi i prigionieri servirono
come scambio e il lager venne chiuso. Anche
Ivica fu liberato senza scambio e il 25 gen.’92
raggiunse la mèta: Medjugorie. Le testimo-
nianze di fede, di speranza cristiana e di amore
evangelico disseminate nel libro faranno tanto
bene.
* Aiuti umanitari - Da parte di P.Leonard
un lamento: “per migliaia di profughi, magazzini
vuoti”. Dall’ospedale di Mostar grazie sentite
per l’arrivo di aiuti tramite Luciana Randon. I
convogli di Alberto Bonifacio e Chiarina e di tanti
altri che arrivano in molte parti della Bosnia
centrale, come segno della carità della Regina
della Pace. Li ringraziamo a nome dei poveri di
Gesù. Con i viaggi umanitari, a Medj. vanno
anche molti giovani, che tornano rinnovati dal
doppio bagno spirituale e della carità.
EDIZIONI ESTERE
Inglese: Echo of Mary, cas.post.27,I- 31030
Bessica Treviso. Francese: Echo de Marie, 18 Allée
Thévenot, F-39100 Dole. (Francia) Tedesco: Echo
Mariens, Cas. Post. 149, I-46100 Mantova, fax 0376-
245075. Spagnolo: Roger Watson, c/o Antonucci,
v.Verrotti 1, I-67100 l'Aquila; Catalano: Amics de
Medj., c.Carme 11 baixos E-08700 Igualada-Catalogna;
* Pace è conversione a Dio - ...Satana è
forte e desidera con tutte le sue forze distrug-
gere la pace che viene da Dio...
(25.10.’90)
...Desidero che comprendiate la serietà della
situazione e che molto di ciò che succederà
dipende dalla vostra preghiera. E voi pregate
poco... Io sono con voi e vi invito ad iniziare a
digiunare ed a pregare con serietà come nei
primi giorni della mia prima venuta
(25.07.’91).
Sono messaggi ricorrenti sulla bocca della
Vergine. Il continuo invito alla pace è in realtà
un invito alla conversione attraverso la fede, la
preghiera del cuore, il digiuno. Dai messaggi è
chiaro che la pace è il più grande e necessario
dei beni. Gli uomini di oggi sono presi dalla
frenesia di possedere e di godere e datutte le
passioni che lottano contro l’anima e causano
conflitti nei cuori e nella società e quindi fanno
esplodere le guerre (cfr Giac 4,1). La conver-
sione alla pace interiore attraverso la preghiera
e il digiuno sono le uniche condizioni perché
l’uomo cresca e realizzi il disegno di Dio, e non
si autodistrugga. Le difficoltà crescenti, nostre
e dell’umanità, sono un forte richiamo alla
conversione quotidiana per purificarci dal male
e dal peccato in modo che regni la pace nei
cuori, tra gli uomini e tra i popoli.
L'Eco di Maria si può trovare in tutte le lingue
principali a Medj. nel negozio di souvenirs fuori
dalla Chiesa, a fianco della casa parrocchiale dopo
Bijakovic; il deposito è presso il Centro informa-
zioni MIR
subito passato il ponte a sin. verso la
Chiesa, anche per chi lo vuol distribuire.
* Marcello illuminato in un ritiro. Un
giovane italiano di 25 anni, sebbene immune
dalla droga, ha passato un anno nella comunità
Cenacolo, dove ha aiutato gli ex drogati con la
preghiera e il servizio verso di loro. Ai ritiri di
“Preghiera e digiuno”, tenuti da P.Slavko
partecipano a turno anche ragazzi della comu-
nità. Mentre Marcello in uno di questi, alla fine
di aprile, stava in adorazione nella cappella
della Domus Pacis, è stato testimone di una
singolare esperienza: improvvisamente ha vi-
sto passare davanti ai suoi occhi tutto il corso
della sua vita con incredibile precisione. Dal
suo lontano passato vennero fuori avvenimenti
e scene completamente dimenticate, e nel re-
cente cose mai considerate prima. E’ come se
Marcello avesse visto tutta la sua vita con lo
sguardo di Dio. Lo Spirito gli rivelava il vero
senso della sua vita e a che punto era amato e
caro a Dio fin dal principio, anche se lui non ne
aveva mai avuto coscienza.
Alla fine del ritiro di 5 giorni confessava:
“Prima per me c’erano come due categorie
nette di cose: quelle buone e quelle cattive. Ora
gioivo di quelle buone, ma non potevo essere
più triste per quelle cattive, perché il Signore
mi mostrava come si era servito anche di quelle
per trasformarle in bene e attirarmi a Sé. Mi
risuonavano alla mente le parole: Tutto con-
corre al bene di quelli che amano Dio
(Rom
8,28). Il male che c’era nella mia vita, Dio
l’aveva usato per condurmi a Sé.
Centri di aiuti a noi segnalati
* Ospedale di Mostar: Grazie alle offerte dei
lettori, l'ospedale ha acquistato importanti attrez-
zature e ringrazia. Rivolgersi a Luciana Randon
Villa, via Prebone 9, 22062 Barzanò CO, 039-
955183, ccb 4506 Banca Briantea, Dolzago Co
“per Bosnia-Erzegovina”.
* Da Zagabria a Medj., 113 giorni di
prigione - E’ il titolo di un libro di Ivica
Relkovic’ che descrive un pellegrinaggio a Medj.
a piedi attraverso le terre occupate dai serbi, in
cui il protagonista dopo diverse avventure è
La stessa iniziativa è svolta da:
- Centro Regina della Pace, Via dei Mille,
41a/5, 00185 Roma, tel. 06/4452327;
- Associazione ARPA,V. Lario 8, 20030 Paina
MI, Tel. 0362/862181, fax 0362/310099
-Per la Svizzera: Nora Künzli, Via Caressaa, CH-
6862 Rancate, tel. 091/463469
- Comitato per un mondo di pace, accoglienza dei
bambini vittime di guerra: Via S. Rosalia 8, 09134
Cagliari, Tel. 070-830575/500705
(Questo elenco vale anche per i prossimi numeri)
* Il Comitato Medj. di MI 20101 , cas.post.
1679 (offerte per Bosnia) ha un nuovo numero: tel
02-86352284 (pomer.- fax 86352582).
Verso la fine dell’anno liturgico
Il Papa: Solo Dio conosce
la “fine dei tempi”, ma
l’evangelizzazione è ancora agli inizi
...Questo Vangelo del Regno sarà annun-
ziato in tutto il mondo, perché ne sia resa
* La grande Casa S.Giuseppe per ritiri spi-
rituali è stata inaugurata il 9 agosto con la presen-
za dei padri Jozo e Viktor, Ivan e Leonardo.
Anche la Madonna l’ha benedetta, come ha assi-
curato Marija Pavlovic’-Lunetti. Primi ospiti di
passaggio saranno 50 bimbi della Bosnia che
andranno con Vicka dal S.Padre.
* Per l’orfanotrofio di P.Jozo: rivolgersi a
Matteo Rossi, v. delle Grazie 9, 54100 Massa,
tel-fax 0585-43653, ccp 10810547, ccb 5432/62
Banca Toscana, P.za Aranci, Massa.
* La caritas francescana raggiunge diretta-
mente le famiglie profughe del territorio di Mostar
e Capljina con il progetto “Sostegno famiglia”,
consegnando 50mila lire ogni mese ai più di
duemila nuclei familiari adottati (per informa-
zioni, P.Urbano, tel.085-880132).
Alcuni lettori si chiederanno perché, nono-
stante la nuova testata Eco di Maria, figura anche
la vecchia Eco di Medjugorje. Per motivi tecnici.
Le Poste ci avvisano che se non vogliamo cam-
biare il numero del ccp (il che creerebbe confu-
* Ho chiesto a Marija come può conser-
varsi semplice e pacifica in mezzo a tanta
gente, a tante pressioni, a tanti problemi che le
sono posti da molti. Mi ha risposto: “Spesso
vado all’apparizione carica di tanti problemi da
confidare a Maria. Ma quando La vedo questi
problemi diventano tanto piccoli, insignifi-
canti. La Sua sola presenza riempie il cuore e
nessun problema non è più importante”. Credo
che ogni vera preghiera conduca a questa pace
inalterabile. Ma la Madonna dice: Molti giun-
gono alla fine della loro preghiera senza es-
* Chi desidera avere il libretto contenente i
messaggi di Medj. e anche i volumetti di
p.Tomislav “Eucaristia vivente” e opuscoli di
p.Slavko, chieda a p.Urbano, via Osservanza,
65028, Tocco da Casauria (PE), tel.085-880132
Il Centro Maria di Roma organizza pellegri-
naggi di 6 giorni a Medj. (pullman e traghetto) per
persone e gruppi scarsi di mezzi (£385mila): 21-
26 giugno; 2-7 agosto; 12-17 agosto; 6-11 sett.
Procura anche copie ingrandite di Eco per i deboli
di vista:c.p. 11/33, 00141 Roma, tel 06-86800555
Eucaristia vivente, i volumetti con i corsi di
P.Tomislav e relative audiocassette in italiano, più
il notiziario trimestrale (anche in francese, croato
e tedesco) per le anime offerte, si chiedono a
Kraljice Mira, S.Maria Colleromano, I-65017 Pen-
ne PE. Indirizzare le offerte a Eucaristia vivente,
come sopra, al nuovo ccp 18537654 proprio.
* Convegno sui Sacramenti vissuti, guidato
da P.Tomislav per la formazione delle anime
offerte, da merc. 3 gen. (ore 17) a sabato 6 gen.,
presso il Club S.Cristina, via Loreto 1 60026
Numana AN, tel 071-7390181, fax 7390789. Per
informazioni e prenotazioni: Andrea Casadei 071-
82425/7390036 (ore 13,30-14,30; 21,30-22,30).
P.Slavko Barbaric’: Afferrate il Rosario (i
misteri spiegati per diverse occasioni); Chiamati
alla santità
(ritiro per coniugi a Medj.); Adorate
col cuore mio Figlio
(come pregare davanti al
SS.Sacramento); I messaggi della Madonna:
Ed.Medjugorie, C.so XX settembre 138, 65028
Tocco da Casauria PE, tel.085-880194/880132.
AGGIORNAMENTO INDIRIZZI:
Per la
Svizzera: Nora Künzli, CH 6862 Rancate, nuovo tel
091-6463469; offerte anche per Orfanotrofio P.Jozo:
Banca Raiffeisen, Eco di Medj. ccb 69-1079-0
(Pro Croazia-Bosnia). Bologna: Tessil Reno,
v.Bentivogli 80/8, 40062 Molinella (BO); 051-
6900162u; 320271a. Vercelli: Cogo Fiorenzo, 0161-
254459. Latina Stazione: Piagno Modesto, 0773-
643532. Parma: Concas Alessandro, Balestrazzi
11, 0521-250288, dopo le 19. Bari Bisceglie:
Lucia e Nicola Turturro 080-924028.
Viaggio più facile a Medjugorje - Ora il
viaggio attraverso la Krajina è molto più facile
che per la costa, più corto e più scorrevole: a Senj
(70km dopo Fiume) si taglia verso l’entroterra
dalmata per Otocac, Gospic, Gracac, Knin, Urlika,
Sinj, Imotski, Grude, Ljubuski. La benzina si trova
solo in questi centri. Sempre possibile il viaggio in
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124-10
“Venga il tuo Regno” (per l’Avvento)
Nel Padre Nostro Gesù parla principal-
mente della venuta finale del Regno di Dio
con il Suo ritorno. Questo desiderio non di-
stoglie però la Chiesa dalla sua missione in
questo mondo, anzi, la impegna maggior-
mente. Infatti, dopo la pentecoste, la venuta
del Regno è l’opera dello Spirito del Signore,
inviato a “perfezionare la sua opera nel mon-
do e compiere ogni santificazione”.
Il Regno di Dio... è giustizia, pace e gioia
nello Spirito Santo. Gli ultimi tempi, nei quali
siamo, sono quelli dell’effusione dello Spirito
Santo. Pertanto è ingaggiato un combatti-
mento decisivo tra “la carne” e lo Spirito.
Solo un cuore puro può dire senza
trepidazione alcuna: Venga il tuo Regno. Bi-
sogna essere stati alla scuola di Paolo per dire:
Non regni più dunque il peccato nel nostro
corpo mortale
. Colui che nelle azioni, nei
pensieri, nelle parole si conserva puro, può
dire a Dio: Venga il tuo Regno! (dal nuovo
Catechismo, n.2818,2819)
Una’impresa in onore della vita - Il
cremonese Maurizio Cozzoli ha portato a
termine una difficilissima impresa: la traver-
sata del mare a nuoto da Porto S.Stefano
all’isola del Giglio tra forti venti e correnti in
5 ore e 44': “Una decisione frutto esclusivo
della preghiera interiore, dopo aver letto
l’Evangelium vitae di Giov.Paolo II -confes-
sa l’autore- per onorare il dono più bello
ricevuto gratuitamente, la vita, contro ciò che
vi si oppone: aborto, eutanasia, droga, guerre
e violenza. L’isola del Giglio -aggiunge- è
stata scelta perché il giglio è simbolo della
purezza, oggi così poco considerata, e durante
la traversata mi sentivo unito ai santi della vita
e della purezza: la beata Gianna Beretta Mol-
la, S.Luigi Gonzaga, S.Maria Goretti e il
beato Piergiorgio Frassati, modelli e punti di
riferimento per i giovani amanti della vita
vera. L’atleta, che ha compiuto l’impresa il 16
luglio, Madonna del Carmine, non è nuovo a
simili imprese: il 25.03.’89 il Lago di
Tiberiade; il 14.09.’90 le Bocche di Bonifacio
tra Sardegna e Corsica; il 07.10.’92 lo stretto
di Gibilterra, per onorare altrettanti giorni
santi.
Maria Madre di Gesù, donaci il tuo Cuore
così bello, così puro, così pieno di amore e di
umiltà, perché noi possiamo amare Gesù come
lo hai amato Tu. Tienici stretti a Lui come Tu
ti sei stretta a Lui presso la croce e aiutaci a
servirLo nelle sembianze dei più poveri dei
poveri. Cuore Immacolato di Maria, causa
della nostra gioia prega per noi. (Madre
Teresa di Calcutta)
PENSIERI SULL'EVANG.
c. Come è stata recepita presso di noi
l’evangelizzazione?
A che livello sono, di consapevolezza e di
chiarezza di scelte cristiane, le generazioni che
sono passate sotto il nostro controllo, che sono
vissute nei nostri oratorii, che hanno fedel-
mente frequentato la Messa domenicale, luogo
privilegiato dell’annuncio abituale? le persone
che abbiamo, annoverate fra i buoni cristiani?
Oltre a una vita morale, spesso ma non
sempre irreprensibile, che cosa c’è di cristiano
nel loro pensare più profondo? quale coscienza
hanno del mistero fondamentale della fede?
La loro sprovvedutezza, sul piano della
fede e dei costumi, è talvolta gravissima: non
sanno! e si sente dire talvolta : “questo nessu-
no mai ce l’ha detto”. E, non sapendo, sono
privati di quello slancio di gioia e di generosità
che deve costituire la caratteristica inconfon-
dibile di un cristiano vero.
d. Sulla base di queste premesse, occorre
dire che il rinnovamento
dell’evange-
lizzazione non deve e non può consistere sol-
tanto in una ripresa di slancio -rischierebbe, in
tale caso, di smorzarsi ben presto, nella inevi-
tabile stanchezza e nella delusione del poco
poetico quotidiano-, ma in una vera svolta, in
una riforma profonda
. - La Chiesa - >>
>> ”la grande recommenceuse” (ricomin-
ciante), come la chiamava Giovanni XXIII- ne
ha sempre bisogno (“semper reformanda”) e
per grazia dello Spirito che la inabita, ne è
sempre capace.
* Conversione e vocazione sacerdotale a
Medj. - “E’ la 13^ volta che vengo in questo
Santuario -racconta P.Carmelo Amanzi-.
Venni nel 1987 la prima volta per fermarmi solo
2 giorni a causa dei gravi impegni in campo
economico che mi attendevano; invece rimasi 2
settimane e la mia vita è tutta cambiata: sono
tornato alla vita sacramentale dopo 10 anni, ho
sperimentato l’amore di Dio e Lui è diventato
il centro della mia vita... Un anno dopo mi sono
totalmente aperto alla sua volontà, ho sentito la
sua chiamata, mi sono avvicinato alla S.Scrittura
e proprio essa mi ha aperto la porta a lasciare
tutto per consacrarmi al Signore.
Nel ’90 sono entrato in un monastero roma-
no, presso il quale il 7 settembre di quest’anno
ho emesso i voti perpetui. Ora sono qui a
ringraziare la Madonna, anche per la mia fami-
glia. che, dopo la mia conversione, è ritornata
alla Chiesa e ai sacramenti. Devo tutto alle
preghiere instancabili di mia madre. Vorrei dire
a tutte le mamme di non stancarsi di pregare per
i loro figli, anche quando sembra tutto inutile,
perché hanno toccato il fondo... Medj. è la
medicina per guarire le ferite e il vuoto spiritua-
le provocati in noi dalla vita odierna”
* Dialogo sulla fede di Tadeusz Dajczer,
ed.Paoline, “per vivere in profondità il quotidia-
no”, frutto del Movimento Famiglie di Nazareth;
facile e avvincente, consigliabile per tutte le fami-
glie.
* L’Eucaristia trionferà, Movimento Impe-
gno e Testimonianza, v Benedettino 91, 00135
Roma; Sr Elena Aiello , Profeta di Dio di Vin-
cenzo Speziale, Reverdito edizioni - 38100 Trento,
Via Marighetto 81;
RICEVIAMO: Il Manoscritto del Purga-
torio di Sr Maria della Croce; Divini Richiami,
tradotto in varie lingue e molto diffuso nelle Co-
munità religiose; Guida per comprendere la Bib-
bia; Conversazioni con gli spiriti; Foto dei re-
centi fenomeni:
Tutti in ed.Segno, via Piave 27,
UD, tel.0432-609088, fax 508455.
Novità: Ora Eco viene distribuito anche
su INTERNET, per adesso in 7 lingue, a cura
degli amici di Bolzano. Ecco l'indirizzo:
http://www.eclipse.it/medjugorje
3. Riportare Dio al centro
- Quale sarà
allora la caratteristica di una nuova evangeliz-
zazione nella quale il cristianesimo appaia più
chiaramente quale fides? Sarà necessariamen-
te una svolta teocentrica (che ha come centro
Dio), rispetto a quella antropocentrica (che ha
come centro l’uomo) da tante parti oggi
auspicata: svolta da perseguire attraverso una
maggior fedeltà al radicale e appassionato
teocentrismo biblico, dove Dio è il Santo, Io
sono, il Padre rivelato dal Figlio
e tutto si
compie perché Dio sia glorificato.
Come allora recuperare in modo corretto e
autenticamente cristiano questo teocentrismo?
La risposta è semplice: seguendo più fedelmen-
te la Bibbia e, in particolare, il messaggio
evangelico nei suoi contenuti essenziali o
kerigma. Partire dunque dal kerigma, perché da
una partenza corretta dipende tutto il resto.
Non sarebbe la stessa cosa se, invece di
partire dal mistero dell’amore di Dio in Cristo,
si prendessero le mosse dall’esistenza dello
spirito, o dell’anima, o anche di Dio come
essere perfettissimo (cose di cui nessuno dubita
e che poi vengono man mano di per sé recuperate
e chiarite). Solo mostrando come la gloria di
Dio risplenda sul volto del Cristo
(2 Cor 4,6)
diremo adeguatamente qual è il nostro Dio, il
Dio vivente, il Padre del Signore nostro Gesù
Cristo.
A questo punto già il nostro Dio non ha
“nessun dio” che gli sia simile: e tutto il
contenuto del cristianesimo diventa inaccessi-
bile se non si passa per questa porta.
Da questo Dio si procede nell’ordine degli
eventi e delle rivelazioni e si arriva immediata-
mente al Cristo, Verbo-Dio fatto carne e morto
per la nostra salvezza, per risalire all’elezione
eterna nostra in Lui, prima della creazione del
mondo. Alla luce di questa verità va considerata
la creazione (per questo siamo stati creati), il
dono dello Spirito (per questo Cristo è morto e
risorto), la rivelazione definitiva del Cristo e il
suo ritorno alla fine dei tempi, come compimento
dell’opera salvifica.
A questo punto soltanto, Dio si manifesta a
noi, per quanto lo possiamo conoscere: come
Colui che ci ama fino alla morte in croce del
Figlio suo Gesù, e come Colui che ricerca la
comunione nuziale eterna con noi.
Da qui è generata irrimediabilmente tutta
l’etica cristiana [che non è indirizzata a un
vivere bene di dimensione terrestre]. Dio infatti,
essendosi fatto tutto per noi, non può non
diventare tutto per noi e non esigere tutto da noi: