Vescovi a Medjugorje e a proposito di Medjugorje nel 2001

Other languages: English, Français, Hrvatski, Italiano

MAGGIO 2001

Mons. José Antúnez de Mayolo, Vescovo dell’Arcidiocesi di Ayacucho (Perù)

Dal 13 al 16 Maggio 2001, Mons. José Antúnez de Mayolo, Vescovo Salesiano dell’Arcidiocesi di Ayacucho (Perù), si è recato in visita privata a Medjugorje.

"Questo è un meraviglioso santuario, dove ho trovato molta fede, fedeli che vivono la loro fede, che vanno a confessarsi. Ho confessato alcuni pellegrini Spagnoli. Ho partecipato alle celebrazioni Eucaristiche è tutto mi è piaciuto veramente molto. Questo è un luogo davvero bello. E’ giusto che Medjugorje sia chiamato luogo di preghiera per tutto il mondo e il "confessionale del mondo".

Sono stato a Lourdes, ma sono due realtà molto diverse, che non possono essere confrontate. A Lourdes gli eventi sono conclusi, mentre qui tutto è ancora in sviluppo. Qui la fede può essere trovata in modo più forte rispetto a Lourdes.

Medjugorje è ancora poco conosciuto nel mio paese, ma prometto di diventare un apostolo di Medjugorje nel mio paese.

Qui la fede è forte e viva e questo è ciò che attrae così tanti pellegrini da tutto il mondo. Mi piacerebbe poter dire a tutti loro di avere un forte amore alla Madonna, che la amino perché Ella è nostra Madre ed è sempre con noi. Ecco perché coloro che vivono e lavorano qui devono amarla, ma anche i sacerdoti che vengono da fuori.

I pellegrini che vengono qui hanno già iniziato il loro cammino spirituale con la Vergine e sono già credenti. Ma molti sono ancora senza fede, ma qui non ne ho visto. Tornerò, è bellissimo qui.

Grazie per il vostro benvenuto fraterno e per tutto ciò che avete fatto per me personalmente e per tutti i pellegrini che visitano questo luogo. Che Dio, per intercessione di Maria, benedica voi e il vostro paese!".

GIUGNO 2001

Cardinal Andrea M. Deskur, Presidente della Pontificia Accademia dell’Immacolata (Vaticano)

Il 7 Giugno 2001, il Cardinal Andrea M. Deskur, Presidente della Pontificia Accademia dell’Immacolata (Vaticano), ha indirizzato una lettera al Parroco di Medjugorje, in cui lo ringrazia per averlo "invitato a partecipare alla celebrazione del ventesimo anniversario della visita della Vergine Maria alla vostra regione. … Unisco le mie preghiere a quelle della Comunità Francescana e invoco grazie su tutti coloro che si recheranno a Medjugorje".

Mons. Frane Franic, Arcivescovo a riposo di Spalato-Makarska (Croazia)

Il 13 Giugno 2001, Mons. Frane Franic, Arcivescovo a riposo di Spalato-Makarska, ha indirizzato una lettera ai Francescani dell’Erzegovina in occasione del ventesimo anniversario delle apparizioni della Madonna a Medjugorje. "La vostra Provincia Francescana dell’Erzegovina deve essere fiera che la Madonna appaia nel suo territorio e, attraverso la vostra Provincia, per tutto il mondo. Auspico e prego perché i veggenti perseverino nello zelo iniziale per la preghiera".

Mons. Georges Riachi, Arcivescovo di Tripoli (Libano)

Dal 28 Maggio al 2 Giugno 2001, Mons. Georges Riachi, Arcivescovo di Tripoli in Libano, ha soggiornato a Medjugorje con nove Sacerdoti del suo Ordine e con l’Abate Nicolas Hakim, Superiore Generale dell’Ordine Melchita-Basiliano dei Chierici dal Monastero di St. John Khonchara.

"Questa è la prima volta che vengo qui. So che la Chiesa non ha ancora espresso un parere su questi fatti e rispetto pienamente la Chiesa, tuttavia penso che Medjugorje, contrariamente a quanto alcuni affermano, è un buon luogo da visitare, perché si può tornare a Dio, si può fare una buona Confessione, si può tornare a Dio attraverso la Madonna, migliorare sempre di più, con l’aiuto della Chiesa.

So che qui sono venute e vengono migliaia di persone da tutto il mondo e da più di vent’anni. Ciò è, per se stesso, un grande miracolo, una grande cosa. Qui le persone cambiano. Diventano più devoti al Signore Dio e a Sua Madre, Maria. E’ meraviglioso vedere i fedeli avvicinarsi al Sacramento dell’Eucaristia e agli altri Sacramenti, come la Confessione, con grandissimo rispetto. Ho visto lunghe file di persone attendere per confessarsi.

Desidero dire alla gente di andare a Medjugorje. Medjugorje è un segno, solo un segno, perché l’essenziale è Gesù Cristo. Cercate di ascoltare la Madonna che vi dice: "Adorate il Signore Dio, adorate l’Eucaristia".

Non vi preoccupate se non vedete segni, non temete: Dio è qui, vi parla, dovete solo ascoltarlo. Non siate sempre voi a parlare! Ascoltate il Signore Dio; Lui vi parla nel silenzio, nella pace, attraverso il bellissimo panorama di questi monti, dove le pietre sono levigate dai tanti passi della gente che è venuta qui. Nella pace, nell’intimità Dio può parlare ad ognuno.

I Sacerdoti a Medjugorje hanno un’importante missione. Dovete essere sempre aggiornati e informati. La gente viene per vedere qualcosa di speciale. Siate voi sempre speciali. Non è facile. Voi Sacerdoti e Ministri, voi tutti che avete un compito qui, chiedete alla Madonna che vi guidi per essere di buon esempio per le molte persone che vengono da tutto il mondo. Questa sarà una grande grazia per la gente".

Mons. Roland Abou Jaoude, Vicario Generale del Patriarca Maronita, Vescovo Titolare di Arca de Pheniere (Libano), Mons. Chucrallah Harb, Arcivescovo a riposo di Jounieh (Libano), Mons. Hanna Helou, Vicario Generale della Diocesi Maronita di Saida (Libano)

Dal 4 al 9 Giugno, tre Dignitari della Chiesa Cattolica Maronita del libano hanno soggiornato a Medjugorje:

Mons. Roland Abou Jaoude è Vicario Generale del Patriarca Maronita, Vescovo titolare di Arca de Pheniere, moderatore del Tribunale Maronita in Libano, moderatore dell’istituzione Sociale Libanese, Presidente della Commissione Episcopale per i Mezzi di Comunicazione, Presidente del Concilio Esecutivo dell’Assemblea del Patriarca e dei Vescovi libanesi e membro della Pontificia Commissione per i Mezzi di Comunicazione.

Mons. Chucrallah Harb, Vescovo a riposo di Jounieh, è moderatore del Tribunale del Patriarcato Maronita per l’Amministrazione e la Giustizia.

Mons. Hanna Helou è dal 1975 Vicario Generale della Diocesi Maronita di Saida, fondatore della scuola Mar Elias a Saida, scrittore e traduttore in Arabo, autore di numerosi articoli giornalistici a Al Nahar.

Essi sono giunti in pellegrinaggio a Medjugorje con un gruppo di pellegrini Libanesi con i quali in seguito si sono recati a Roma.

I Dignitari della Chiesa Libanese hanno ringraziato per il caloroso benvenuto che i pellegrini provenienti dal loro paese sperimentano sempre a Medjugorje. Sono felici delle forti relazioni di amicizia createsi tra i loro fedeli e i parrocchiani, veggenti e Sacerdoti di Medjugorje. I Libanesi sono molto toccati dall’accoglienza che ricevono a Medjugorje. I Vescovi hanno accennato, in particolare, all’importanza della Televisione Cattolica libanese "Tele-Lumiere" e ai loro collaboratori che organizzano pellegrinaggi, accompagnano i pellegrini nei giorni di permanenza e li seguono anche dopo il loro ritorno in Libano. "Tele-Lumiere" è il principale mezzo di comunicazione cattolico pubblico in Libano e, perciò, i Vescovi lo sostengono. Grazie alla collaborazione di "Tele-Lumiere" si sono sviluppati diversi Centri di Medjugorje in Libano. Così, attraverso la preghiera e la Regina della Pace, si è creato quasi un legame di fratellanza tra Medjugorje e il Libano. Essi sono profondamente toccati dal fatto che i Sacerdoti che accompagnano i fedeli a Medjugorje, sentono che questa è una possibilità di reali conversioni.

I Vescovi sono venuti personalmente per fare di persona esperienza di questo fatto.

Mons. Roland Abou Jaoude: "Sono venuto privo di ogni preconcetto teologico, da tutto ciò che è stato detto a favore o contro Medjugorje, a fare un passo personale, nella semplicità della fede, come un semplice credente. Ho cercato di essere un pellegrino tra i pellegrini. Sono qui nella preghiera e nella fede, libero da ogni ostacolo. Medjugorje è un fenomeno mondiale ed i suoi frutti sono visibili ovunque. Ci sono molti che parlano completamente a favore di Medjugorje. A prescindere se la Vergine appare o no, il fenomeno in se stesso merita attenzione".

Mons. Chucrallah Harb: "Ho conosciuto Medjugorje da lontano, in modo intellettuale, ora lo conosco per la mia personale esperienza spirituale. Ho sentito parlare di Medjugorje da molto tempo. Ho sentito parlare delle apparizioni e ho ascoltato le testimonianze di coloro che vengono a Medjugorje e molti di loro volevano ritornare qui. Volevo venire e vedere per me stesso. I giorni che abbiamo trascorso qui ci hanno profondamente toccati e impressionati. Certamente, è necessario distinguere tra il fenomeno delle apparizioni e il fatto che la gente preghi qui, ma questi due fatti non possono essere separati. Essi sono collegati. Speriamo – questo è il mio sentimento personale – che la Chiesa non esiti ancora a riconoscere Medjugorje. Posso dire che qui c’è davvero una spiritualità Cristiana reale, che conduce molte persone alla pace. Tutti noi abbiamo bisogno della pace. Qui voi avete avuto la guerra per molti anni. Ora le armi tacciono, ma la guerra non è finita. Vogliamo esprimere i nostri migliori auguri alla vostra Nazione, che ha una sorte simile a quella del Libano. Che qui ci sia la pace".

Mons. Hanna Helou concorda che l’affluenza di tanti milioni di pellegrini è inseparabile dalle apparizioni, e che i frutti di Medjugorje sono inseparabili dalle apparizioni. "Non possono essere separati", ha detto. Ha incontrato Medjugorje per la prima volta in USA, durante un incontro di preghiera. "Venendo qui, sono rimasto impressionato dal grande numero di fedeli presenti, dall’atmosfera di preghiera, dalla riunione di gente in Chiesa e fuori essa, perfino nelle strade. Veramente l’albero si può riconoscere dai suoi frutti".

Infine, egli ha affermato: "I frutti di Medjugorje non sono solo per la popolazione locale o per i Cristiani, ma per tutta l’umanità, perché il Signore ci ha comandato di portare a tutta l’umanità la verità che lui ci ha rivelato. E di santificare tutto il mondo. Il Cristianesimo esiste da 2000 anni e siamo solo due bilioni di Cristiani. Siamo convinti che "Medjugorje contribuisce all’entusiasmo apostolico e all’evangelizzazione, per la quale la Madonna ci ha mandato e che la Chiesa sta trasmettendo.

Mons. Ratko Peric, Vescovo di Mostar (Bosnia-Erzegovina)

In occasione della Solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo, il 14 Giugno 2001, Mons. Ratko Peric, Vescovo di Mostar, ha amministrato il Sacramento della Confermazione a 72 candidati nella Parrocchia di San Giacomo a Medjugorje.

Nella sua omelia ha ribadito che non crede al carattere soprannaturale delle apparizioni di Medjugorje, ma ha espresso la sua soddisfazione circa il modo in cui il parroco gestisce la parrocchia. Egli ha anche sottolineato l’importanza dell’unità della Chiesa Cattolica, che è manifestata attraverso l’unità con il Vescovo locale e con il Papa, così come ha ribadito l’importanza del fatto che tutti i fedeli di questa Diocesi, nella potenza dello Spirito Santo che è stato loro donato, siano fedeli agli insegnamenti della Santa Chiesa Cattolica Romana.

Dopo la Solenne Celebrazione Eucaristica, Mons. Ratko Peric, è rimasto in cordiale colloquio con i Sacerdoti nel Presbiterio.

LUGLIO 2001

Mons. Robert Rivas, Vescovo di Kingstown (St. Vincent and the Grenadines)

Dal 2 al 7 Luglio 2001 Mons. Robert Rivas, Vescovo di Kingstown, St. Vincent and the Grenadines, si è recato in visita privata a Medjugorje. Egli è stato uno dei relatori dell’Incontro Internazionale dei Sacerdoti.

"Questa è la mia quarta visita. Sono venuto per la prima volta nel 1988. Quando vengo a Medjugorje mi sento a casa. E’ bello incontrare la popolazione locale e i Sacerdoti. Qui incontro persone meravigliose da ogni parte del mondo. L’anno dopo la mia prima visita a Medjugorje, sono stato ordinato Vescovo. Quando sono venuto a Febbraio l’anno scorso, come Vescovo, l’ho fatto in modo riservato, con un Sacerdote e un laico. Volevo rimanere in incognito. Avevo sperimentato Medjugorje come luogo di preghiera, quindi sono venuto per pregare e stare in compagnia della Madonna.

Sono Vescovo da 11 anni e sono un Vescovo molto contento. Quest’anno Medjugorje è stata per me un’esperienza di gioia immensa nel vedere così tanti Sacerdoti che amano la Chiesa e cercano la santità. Questa è stata una delle cose più toccanti in questa conferenza e penso che la Madonna sia facilitata in questo a Medjugorje. In un messaggio Lei dice: "Desidero prendervi per mano e guidarvi sulla via della Santità". In questa settimana ho visto 250 persone permetterle di fare questo e sono contento di essere stato parte di tutta questa esperienza come Sacerdote, servo della Divina Misericordia.

Quando sono venuto l’anno scorso, ho saputo della posizione della Chiesa. Per me Medjugorje è un luogo di preghiera, di conversione. I frutti sono così evidenti di cosa Dio opera nella vita delle persone e la disponibilità di così tanti Sacerdoti per i Sacramenti, specialmente per quello della Riconciliazione… Questa è un’area in cui la Chiesa ha sofferto molto; qui c’è bisogno di riscoprire questo Sacramento e il bisogno di buoni Sacerdoti che ascoltino, che siano qui per la gente. Vedo che tutto ciò sta accadendo qui. "Dai frutti riconoscerete l’albero" e se i frutti sono buoni, l’albero è buono! Io accetto questo. Sono veramente felice di venire a Medjugorje. Vengo qui completamente in pace: senza agitazione, senza sentire che sto facendo qualcosa di strano, o che non dovrei essere qui… . Quando sono venuto l’anno scorso, avevo qualche esitazione, ma la Madonna molto presto ha dissipato i miei dubbi. Sto rispondendo alla chiamata e la chiamata è a servire, testimoniare, insegnare e questo è il ruolo del Vescovo. E’ una chiamata ad amare. Quando qualcuno è scelto come Vescovo, è chiaro che egli non è ordinato solo per una Diocesi particolare, ma per la Chiesa intera. Questo è il ruolo del Vescovo. Quando sono venuto qui, ho visto questo con tutta chiarezza, senza rischio di abusi. Il Vescovo di questo luogo è il pastore qui e io non direi né farei nulla per contraddire questo fatto. Rispetto il Vescovo e le direttive pastorali che ha dato per la sua Diocesi. Quando mi reco in una Diocesi, io vado con questo rispetto. Quando mi reco qui, io vengo come pellegrino, con molta umiltà e aperto a tutto ciò che Dio mi vuole dire o operare in me attraverso l’ispirazione e l’intercessione della Madonna.

Voglio dire una cosa sulla Conferenza. Il tema era "il Sacerdote – Servo della Divina Misericordia". Come risultato della mia preparazione per il mio intervento e del dialogo con i Sacerdoti nel corso della Conferenza, ho capito che la sfida per noi è quella di divenire missionari della Divina Misericordia. Se ora 250 Sacerdoti lasciano la Conferenza sentendo di essere i canali della Divina Misericordia per gli altri, realizziamo ciò che sta accadendo a Medjugorje?! Mi piacerebbe dire a tutti i Sacerdoti e ai Religiosi, uomini e donne: Medjugorje è un luogo di preghiera.

Specialmente noi Sacerdoti, che ogni giorno tocchiamo il Santo celebrando l’Eucaristia, siamo chiamati a essere santi. Questa è una delle grazie di Medjugorje. Ai Sacerdoti e ai Religiosi di questa zona vorrei dire: Rispondete alla chiamata alla Santità e ascoltate questa chiamata della Madonna! ". Questo per tutta la Chiesa, in tutte le parti del mondo e anche qui in Erzegovina, di rispondere alla chiamata alla Santità e a percorrere la via verso di essa. Il Papa Giovanni Paolo II, Canonizzando Sr. Faustina, ha detto: "Desidero che il messaggio della Santità e della Misericordia sia il messaggio del millennio!". A Medjugorje sperimentiamo questo in modo molto concreto. Cerchiamo di essere veri missionari della Misericordia, non solo facendo delle cose per gli altri, ma divenendo santi ed essendo pieni di Misericordia!".

Mons. Leonard Hsu, Francescano, Arcivescovo a riposo di Taipei (Taiwan)

Alla fine di Luglio 2001, Mons. Leonard Hsu, Francescano, Arcivescovo a riposo di Taipei (Taiwan) è venuto in visita privata a Medjugorje. Egli è venuto con il primo gruppo di pellegrini proveniente da Taiwan. Con loro c’era anche Fr. Paulino Suo, della Congregazione dei Servi della Parola Divina, professore presso l’Università Cattolica di Taipei.

"La popolazione qui è molto gentile, tutti ci hanno accolto, questo è un segno dell’essere Cattolici. Abbiamo visto persone provenienti da tutto il mondo Essi sono sinceri e amichevoli. La devozione qui è impressionante: persone da tutto il mondo pregano il Rosario, meditano e pregano… Ho visto così tanti pullmann…. Le preghiere dopo la Messa sono lunghe, ma la gente prega. I pellegrini del mio gruppo hanno detto: "Dobbiamo far conoscere Medjugorje a Taiwan". Mi meraviglio di come riescano ad organizzare pellegrinaggi da Taiwan a Medjugorje, come riescano a portare i giovani…

Due Sacerdoti, uno dei quali è un Gesuita americano, hanno tradotto dei testi su Medjugorje e così la gente ha potuto sapere di Medjugorje. Un Sacerdote inglese ha mandato opuscoli e fotografie. In America vi sono Centri che diffondono i messaggi di Medjugorje e ci mandano le loro riviste. Desideriamo che Medjugorje venga conosciuto a Taiwan. Personalmente desidererei rimanere qui più a lungo, per conoscere meglio Medjugorje.

AGOSTO 2001

Mons. Jean-Claude Rembanga, Vescovo di Bambari (Africa Centrale)

Durante la seconda metà del mese di Agosto 2001, Mons. Jean-Claude Rembanga, Vescovo di Barbari (Africa Centrale), è venuto a Medjugorje in pellegrinaggio privato. E’ venuto a Medjugorje "per chiedere alla Madonna di aiutare la mia Diocesi, secondo la volontà di Dio".

Mons. Antoun Hamid Mourani, Arcivescovo Maronita a riposo di Damasco (Siria)

Dal 6 al 13 Agosto 2001, Mons. Antoun Hamid Mourani, Arcivescovo Maronita a riposo di Damasco (Siria), è venuto in visita privata a Medjugorje. E’ giunto con un gruppo di pellegrini Libanesi accompagnato da Fr. Albert Habib Assaf, OMM, che ha lavorato dal 1996 al 1999 per la sezione Araba della Radio Vaticana, e altri tre Sacerdoti dal Libano.

"Questa è la mia prima visita ed essa è decisiva. Sono stato profondamente colpito dalla corrente di Adorazione, di Preghiera e non so dove essa mi guiderà. Si tratta di un movimento interiore e perciò non puoi sapere da dove viene, né dove ti condurrà. Ho sentito parlare di Medjugorje per la prima volta tre settimane fa, a Roma, e non ho più potuto dimenticarmene.

Prego la Madonna di concedere la pienezza dello Spirito Santo alla mia Chiesa. Ho pregato per i Cristiani di ogni denominazione e per i Musulmani del mondo arabo. Medjugorje non passerà, ma resterà. So dentro di me che è vera e ne sono convinto. Questa certezza viene da Dio. Ho percepito una spiritualità di sete, prima verso Dio e poi verso se stessi. Secondo me la vita è una lotta e chi non vuol lottare non sopravviverà, nella Chiesa o fuori di essa. Ciò che esiste qui non svanirà. E’ più forte di voi e resterà. Credo che il Cielo abbia dato un carattere speciale a questa regione. Qui una persona sincera può nascere di nuovo.

I milioni di persone che sono venuti qui non sono una gran cosa! Nel mondo in cui viviamo, che è esageratamente senza riposo e decadente, è necessario sottolineare questa spiritualità della sete e della stabilità, della ferma decisione dell’uomo capace di lottare. La sete di Dio genera la sete di noi stessi. E’ necessario avere una chiara decisione, una visione chiara. Bisogna sempre decidere di prendere tempo per Dio, ma se noi non lo abbiamo, noi viviamo in confusione. Ma la nostra fede e il nostro Dio non sono una fede o un Dio confusi, come ci dice S. Paolo. E’ necessario chiarificare i nostri concetti e vedere le cose in modo pratico.

Possano i messaggi della Madonna guidarci in questo millennio che abbiamo iniziato.

Rimaniamo uniti nel Signore e nel Suo servizio! Spesso è difficile discernere ciò che viene da noi e ciò che viene da Lui! E’ necessario essere cauti.

Mons. Mario Cecchini, Vescovo di Farno (Italia)

Mons. Mario Cecchini, Vescovo di Farno (Ancona, Italia) professore straordinario alla Pontificia Università Luterana, ha trascorso due giorni in visita privata a Medjugorje. Nella Solennità dell’Assunzione di Maria ha presieduto la S. Messa per gli Italiani.

Inoltre, Mons. Cecchini desiderava incontrare personalmente i Francescani che prestano servizio a Medjugorje, ma questo incontro non ha potuto avere luogo a causa del gran numero di pellegrini che ha chiesto a lui di confessarsi…. Il Vescovo è stato trattenuto in Confessionale. Mons. Cecchini è rientrato nella sua Diocesi con un’impressione molto positiva sul Santuario della Regina della Pace a Medjugorje.

Mons. Irynei Bilyk, OSBM, Vescovo Cattolico di Rito Bizzantino da Buchach (Ucraina)

Mons. Irynei Bilyk, OSBM, Vescovo Cattolico di Rito Bizzantino da Buchach, Ucraina è giunto in pellegrinaggio privato a Medjugorje, durante la seconda metà dell’Agosto 2001. Mons. Bilyk è venuto a Medjugorje per la prima volta nel 1989 da Sacerdote – subito prima di recarsi a Roma per ricevere segretamente l’Ordinazione Episcopale – per chiedere l’intercessione della Regina della Pace. Il pellegrinaggio di quest’anno lo ha effettuato in ringraziamento per tutti gli aiuti ricevuti dalla Madonna.

SETTEMBRE 2001

Mons. Hermann Reich, Vescovo della Papua Nuova Guinea

Mons. Hermann Reich, Vescovo della Papua Nuova Guinea è giunto in visita privata a Medjugorje dal 21 al 26 Settembre 2001. Era accompagnato dal Dr. Ignaz Hochholzer, membro della Congregazione Barmherzige Brüder, da Mons. Dr. Johannes Gamperl e da Mons. Dr. Kurt Knotzinger, entrambi collaboratori e guide spirituali del "Gebetsaktion Medjugorje" di Vienna (Austria), che hanno organizzato questo pellegrinaggio per lui. Hanno sostato in preghiera nella Chiesa Parrocchiale, sulle colline e sulla tomba di fra Slavko Barbaric. Alla sera del 25 Settembre, essi si sono uniti al gruppo dei traduttori che lavoravano alla traduzione del messaggio della Madonna.

Il 26 Settembre nel pomeriggio, sulla via del ritorno a casa, hanno visitato Mons. Frane Franic, Arcivescovo a riposo di Spalato. I due Vescovi hanno parlato degli eventi di Medjugorje:

"La prima cosa che mi ha colpito è stato l’aspetto fisico di Medjugorje: pietre, pietre e ancora pietre. Sono rimasto così colpito! Mi sono chiesto: Mio Dio, questo popolo come fa a vivere? La seconda cosa che mi ha colpito è stata la preghiera. Così tante persone in preghiera, col Rosario in mano… Sono rimasto colpito. Molta preghiera. Questo è ciò che ho visto, e mi ha colpito. La Liturgia è molto bella, soprattutto le Concelebrazioni. La Chiesa sempre piena, cosa che non si verifica nei paesi dell’Ovest, soprattutto d’estate. Qui la Chiesa è piena. Piena di preghiera.

Ci sono così tante lingue diverse, eppure si può capire tutto. E’ stupefacente come tutti gioiscano di essere qui e nessuno si sente straniero. Tutti possono partecipare, anche coloro che vengono da lontano.

La Confessione è uno dei frutti di Medjugorje. Questa è una cosa particolare, che si può toccare con mano, ma che è una grande cosa. Nell’Ovest la gente vede le cose in modo diverso. Essi vogliono la confessione comunitaria. La Confessione personale non è molto accettata. Qui così tanti vengono a confessarsi, è questa è una grande cosa.

Ho incontrato e parlato con alcuni pellegrini. Essi sono toccati e felici di ciò che sta accadendo qui. Il tempo del pellegrinaggio è stato troppo breve per avere impressioni più profonde.

Penso che Dio, Gesù e la Madonna ci offrono la pace, ma dipende da noi accettare e realizzare questa offerta. Ciò dipende da noi. Se noi non desideriamo la pace, penso che la Madre di Dio e il Cielo devono accettare la nostra libera volontà, non c’è molto da fare. Sarebbe un vero peccato, perché ci sono così tante distruzioni. Ma credo che Dio possa scrivere dritto anche sulle righe storte.

Sono stato colpito dal tema più importante dei messaggi della Madonna, che è la pace. Poi c’è sempre nuova la chiamata alla conversione e alla Confessione. Questi sono i temi più importanti dei messaggi. Sono rimasto colpito anche dal fatto che la Vergine torni sempre sul tema della preghiera.: Non stancatevi, pregate, pregate; decidetevi per la preghiera; pregate meglio. Credo che qui ci sia più preghiera, ma che la gente, nonostante ciò, non preghi in modo giusto. Qui c’è più preghiera, c’è la quantità, ma, per molte ragioni, c’è mancanza di qualità. Credo che, seguendo il desiderio della Madonna, dobbiamo pregare non di meno, ma porre attenzione alla qualità della preghiera. Dobbiamo pregare meglio.

Ammiro il vostro servizio e il vostro eroismo nel servire queste folle. Quelli logistici sono problemi con i quali io non dovrò mai confrontarmi! Ammiro tutti voi per le vostre implicazioni e le vostre azioni. Vorrei dirvi: cercate di lavorare sempre in una sola direzione. Vengono sempre nuovi pellegrini a Medjugorje e desidera sperimentare questo clima, questa pace e lo spirito di Medjugorje. Se i Francescani sono in grado di fare questo, molti potranno accogliere il bene, in modo che i pellegrini possano continuare a crescere una volta tornati a casa. Si possono fondare gruppi di preghiera senza che la qualità della preghiera cresca. Non è sufficiente che la gente preghi molto. Spesso c’è il pericolo di rimanere a un livello superficiale e di non raggiungere la preghiera del cuore. La qualità della preghiera è veramente importante: la vita deve diventare preghiera.

Credo che la Madre di Dio sia presente qui, ne sono sicuro al cento per cento. Se Lei non fosse presente, tutto questo non sarebbe possibile; non ci sarebbero frutti. Questa è opera sua. Sono convinto di questo. Quando qualcuno mi fa una domanda su questo punto, io rispondo che – secondo ciò che ho potuto vedere e discernere – la Madre di Dio è qui.

Ai Cristiani di oggi vorrei dire: pregate! Non smettete di pregare! Anche se non vedete il risultato che vi aspettavate, fate in modo di avere una buona vita di preghiera. Prendete seriamente il messaggio di Medjugorje e pregate come esso chiede. Questo è il consiglio che darei a ogni persona che incontrassi.

OTTOBRE 2001

Mons. Matthias Ssekamanya, Vescovo of Lugazi (Uganda)

Dal 27 Settembre al 4 Ottobre 2001, Mons. Matthias Ssekamanya, Vescovo di Lugazi, Uganda, (Africa dell’Est), si è recato in visita privata al Santuario della Regina della Pace.

"Questa è la prima volta che vengo qui. Ho sentito parlare di Medjugorje la prima volta circa 6 anni fa. Credo che questo sia possa essere un Centro di devozione Mariana. Per quello che ho potuto vedere da lontano, esso è autentico, Cattolico. Le persone possono rinnovare la loro vita Cristiana. Perciò io credo che esso possa essere incoraggiato. Ho pregato la Via Crucis e il Rosario sulle colline. La Madonna ci da i suoi messaggi attraverso dei ragazzi, come a Lourdes e a Fatima. Questo è un luogo di pellegrinaggio. Io non sono nella posizione di giudicare, ma la mia impressione è che la devozione qui potrebbe essere incoraggiata. Nutro una speciale devozione a Maria. Per me questa è un’occasione di promuovere la devozione mariana in modo speciale. A Medjugorje l’amore di Maria per la Pace è specifico. La sua chiamata è la Pace. Credo che la Madonna voglia che le persone, i suoi figli abbiano la pace e ci indica la via della pace, attraverso la preghiera, la riconciliazione e le opere buone. Per me tutto ciò dovrebbe iniziare in famiglia".

Cardinale Vinko Puljic, Arcivescovo di Vrhbosna, Sarajevo (Bosnia Erzegovina)

Durante il Decimo Sinodo Ordinario dei Vescovi, "IL VESCOVO: SERVO DEL VANGELO DI GESÙ CRISTO PER LA SPERANZA DEL MONDO" a Roma (dal 30 Settembre al 28 Ottobre 2001), il Cardinale Vinko Puljic, Arcivescovo di Vrhbosna (Sarajevo), ha concesso un’intervista a Silvije Tomašević, corrispondente della rivista «Slobodna Dalmacija» a Roma. Questa intervista è stata pubblicata in «Slobodna Dalmacija» (Spalato, Croazia), il 30 Ottobre 2001.

Il Cardinale Vinko Pulijc, Arcivescovo di Vrhbosna (Sarajevo), ha detto:

"Il fenomeno di Medjugorje è sotto la Giurisdizione del Vescovo locale e della Congregazione per la Dottrina della Fede e sarà così finche il fenomeno non prenderà un’altra dimensione, finché le supposte apparizioni saranno finite. Allora lo osserveremo da un’altra prospettiva. La situazione attuale richiede che Medjugorje sia osservata su due livelli: quello della preghiera, della penitenza, tutto ciò che si può definire atto di fede. Le apparizioni e i messaggi sono su un altro livello, che dev’essere sottoposto a una ricerca molto attenta e critica".

NOVEMBRE 2001

Mons. Denis Croteau, OMI, Vescovo della Diocesi di McKenzie (Canada)

Mons. Denis Croteau, Oblato del Cuore Immacolato di Maria, Vescovo della Diocesi di McKenzie (Canada), si è recato in pellegrinaggio privato a Medjugorje con un gruppo di pellegrini Canadesi dal 29 Ottobre al 6 Novembre 2001.

"Sono venuto a Medjugorje per la prima volta a Aprile di quest’anno dal 25 Aprile al 7 Maggio. Sono venuto, come si suol dire, in incognito: nessuno sapeva che ero un Vescovo. Sono stato qui come un Sacerdote tra altri Sacerdoti. Volevo stare in mezzo alla gente, vedere come pregano, per farmi una buona idea di cosa fosse Medjugorje. Così sono stato tra la gente, sono venuto con un gruppo di 73 pellegrini. Nessuno sapeva che ero un Vescovo. Ero per loro un semplice Cristiano. Al termine del pellegrinaggio, prima di recarci a Spalato per prendere l’aereo, ho detto: "Sono un Vescovo" e le persone sono rimasti molto sorprese, perché non mi avevano mai visto vestito da Vescovo in tutto quel tempo. Volevo avere un’impressione di Medjugorje da Cristiano, prima di tornare come Vescovo.

Ho letto molti libri e ascoltato cassette. Mi sono procurato, da lontano, una buona informazione sui veggenti, i messaggi di Maria e anche un po’ sui conflitti presenti su questi avvenimenti. Perciò sono venuto in incognito, per formarmi un idea personale su Medjugorje e sono rimasto molto colpito. Quando sono tornato in Canada, parlando con la gente, ho detto: "Se volete organizzare un pellegrinaggio, vi aiuterò!". Così abbiamo organizzato un pellegrinaggio e siamo arrivati qui Lunedì scorso, 29 Ottobre, e ripartiremo il 6 Novembre. Abbiamo passato 8 giorni interi qui e alle persone è piaciuta veramente molto l’esperienza di Medjugorje. Vogliono ritornare!

Ciò che ha maggiormente colpito me e il mio gruppo è stata l’atmosfera di preghiera. Ciò che mi ha impressionato la prima volta e anche questa personalmente è stato il fatto che i veggenti non fanno grandi miracoli, non prevedono cose straordinarie né la fine del mondo o catastrofi e disastri, ma i messaggi di Maria, che è messaggio di preghiera, conversione, penitenza, preghiera del Rosario, andare ai Sacramenti, praticare la propria fede, la carità, aiutare i poveri ecc… Questo è il messaggio. I segreti ci sono, ma i veggenti non hanno detto molte cose su questo punto. Il messaggio di Maria è la preghiera e la gente prega così bene qui! Cantano e pregano molto, questo fa una buona impressione. Ti porta a credere che quello che avviene qui è vero. Sicuramente tornerò ancora! Vi prometto la mia preghiera e vi do la mia Benedizione".

Mons. Jérôme Gapangwa Nteziryayo, Diocesi di Uvira (Congo)

Dal 7 all’11 Novembre 2001, Mons. Jérôme Gapangwa Nteziryayo della Diocesi di Uvira (Congo), si è recato in visita privata a Medjugorje con un gruppo di pellegrini. Ha visitato pregando le colline e ha partecipato al programma di preghiera serale. Ha detto di essere grato a Dio per il dono di un luogo di preghiera come questo.

Mons. Dr. Franc Kramberger, Vescovo di Maribor (Slovenia)

Nella sua omelia durante la Messa in Ptujska Gora (Slovenia) il 10 Novembre 2001, Mons. Dr. Frank Kramberger, Vescovo di Maribor, disse:

"Saluto tutti voi, amici e pellegrini della Madonna di Medjugorje. Saluto in modo speciale la vostra rispettata e eccellente guida, il Francescano P. Jozo Zovko. Con le sue parole ha portatoli mistero di Medjugorje vicino a noi.

Medjugorje non è solo il nome di un luogo in Bosnia Erzegovina, ma Medjugorje è un luogo di grazia dove Maria appare in modo speciale. Medjugorje è un luogo dove coloro che sono caduti possono rialzarsi e tutti coloro che si recano in pellegrinaggio in quel luogo trovano una stella che li conduce e mostra loro una nuova strada per la loro vita. Se la mia Diocesi, tutta la Slovenia e il mondo intero fosse diventata Medjugorje, non sarebbero accaduti gli eventi che si sono verificati negli ultimi mesi".

Cardinal Corrado Ursi, Arcivescovo a riposo di Napoli (Italia)

Dal 22 al 24 Novembre 2001, il Cardinal Corrado Ursi, Arcivescovo a riposo di Napoli (Italia), si è recato in visita privata al Santuario della Regina della Pace a Medjugorje. Il Cardinal Ursi è nato nel

1908, a Andria, in provincia di Bari. E’ stato Arcivescovo di diverse Diocesi e il suo ultimo servizio lo ha prestato come Arcivescovo di Napoli. Il Papa Paolo VI lo ha creato Cardinale nel 1967. Egli ha partecipato a due Conclavi per l’elezione di un nuovo Papa.

All’età di 94 anni, ha desiderato visitare Medjugorje. A causa delle sue condizioni di salute, che gli impediscono di viaggiare sia in nave che in aereo, egli è giunto a Medjugorje in macchina da Napoli, che dista 1450 Kilometri da Medjugorje. Era pieno di gioia quando è arrivato. Ha incontrato i veggenti ed è stato presente a un’apparizione della Madonna. Lo hanno accompagnato tre Sacerdoti: Mons. Mario Franco, P. Massimo Rastrelli, Gesuita, e P. Vincenzo di Muro.

Il Cardinal Ursi ha scritto un libretto intitolato "Rosario" e pubblicato già in sei edizioni, in cui scrive: "A Medjugorje e in altre parti della terra la Madonna sta apparendo".

Mentre era a Medjugorje il Cardinale ha detto: "Sono venuto per pregare e non per discutere. Io desidero la mia totale conversione", e ancora: "Che gioia e che grazia immensa essere qui". Dopo aver presenziato a un’apparizione della Madonna alla veggente Marija Pavlovic-Lunetti, ha affermato: "Sono certo che le preghiere della Vergine otterranno il perdono per tutti i miei peccati".

 

Perché Dio possa vivere nei vostri cuori, dovete amare.

`